Lo spettacolo unico della Focara: un falò di 25 metri/ VIDEO MOZZAFIATO

fuochi

Uomini che giocano con il fuoco in un turbinio di video proiezioni, coreografie colorate, musica e spettacoli pirotecnici. Sarà davvero mozzafiato l’accensione della Fòcara, l’enorme falò (25 metri di altezza e 20 metri di diametro) che a Novoli di Lecce verrà incendiato il prossimo 16 gennaio in occasione delle celebrazioni dedicate a Sant’Antonio Abate, patrono della città.

Tra le novità più attese di questo 2015, lo spettacolo dell’accensione, un vero e proprio evento tra teatro, danza e acrobazie durante il quale la compagnia Xarxa Teatre accenderà la Fòcara.

Non appena il fuoco vivo illuminerà l’enorme pira di fascine di tralci di vite, accompagnato dal suono delle campane a festa, entrerà in scena un lampadario umano sospeso per aria, e porterà con sé giochi di luce ed effetti pirotecnici. Tra infiniti effetti speciali e acrobazie, gli attori racconteranno di Sant’Antonio e delle sue storie per poi lasciare spazio ai fuochi d’artificio che incendieranno la Fòcara.

Lo “Spettacolo dell’accensione” renderà ancora più unica l’interpretazione e la riprogettazione dell’imponente architettura rurale che Jannis Kounellis ha arricchito con una sua installazione densa di significati simbolici.

E’ lui uno dei protagonisti di FòcarArte, coordinata da Toti Carpentieri. Kounellis, per la direzione artistica e la cura di Giacomo Zaza, ha infatti firmato il “manifesto d’autore” e realizzato non soltanto il progetto dell’installazione sul falò ma anche una serigrafia e un multiplo d’autore (opera oggettuale in tiratura limitata) ideati in esclusiva per l’evento. Nei “giorni del fuoco”, inoltre, presso il Palazzo Baronale di Novoli, sarà presentata una sua opera site-specific e un libro che documenterà l’intero progetto. Sempre all’interno del Palazzo Baronale, il giovane artista Francesco Arena, con la curatela di Zaza, realizzerà una grande installazione dal titolo Barra (gli alti e i bassi.

Attesa per il FòcaraFestival la tre giorni musicale (dal 16 al 18 gennaio) assolutamente gratuita curata da Loris Romano un vero e proprio viaggio alla scoperta dei suoni del mondo.

Si parte il 16 gennaio alle ore 21 con Ottoni animati in collaborazione con Bande a Sud; il palco passerà poi a Mugham Trio e i suoini della tradizione popolare Azera quindi sarà la volta di “LU BALLUBALETI” di Mascarimirì e Nux Vomica, per un concerto con ritmi da ballo del sud d’Italia e Francia. Saranno poi Adrian Sherwood, beatmaker britannico, profeta della sezione ritmica e Lee “Scratch Perry” produttore, musicista e cantante, una delle figure più importanti della musica giamaicana dell’ultimo mezzo secolo a tenere banco e passare la scena a Rachid Taha re indiscusso del rock francese multiculturale e Tony Allen nigeriano, riconosciuto come il miglior batterista africano. La notte sarà poi infuocata dai ritmi di Mouse on Mars, Metronomy e Jollymare” ovvero il “novolese doc” Fabrizio Martina che si esibiranno nella “Electro tent”.

Il 17 gennaio il festival prosegue con Hollie Cook, e la sua musica Jamaicana mista al “Tropical Pop”, Sud Sound System, e Emir Kusturica & the no smoking orchestra.

L’“Electro tent” sarà invece animata dai set di Ninos du Brasil, dediti a un’ardita commistione di batucada e noise, samba ed elettronica, Populous e Larssen.

Domenica 18 gennaio il FòcaraFestival presenterà La Gente, Munny and Street Recordz Family per concludere con gli Asian Dub Foundation e Digitalism.

Intorno alla Fòcara, curiosità per l’area live tutta da gustare con i prodotti tipici locali del Salone dell’enogastronomia “Cupagri”, sostenuto dal Gal Valle della Cupa, e la presenza di Donpasta, autentico “attivista del cibo”, autore del libro ‘Artusi Remix’, e Chef Rubio, celebre per i programmi televisivi “Uniti & Bisunti’ e “I re della Griglia”.

I due food-artist si esibiranno muovendosi tra i fornelli, nel solco della cucina popolare e sabato 17 gennaio alle ore 19, il giorno dopo l’accensione del fuoco, allestiranno una grande grigliata, a ridosso del falò, utilizzando i “tizzoni” della pira ardente per offrire al pubblico piatti tipici della tradizione salentina.

 

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