Spagna. La protesta di Greenpeace contro le esplorazioni petrolifere di Repsol

Getty Images
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Il Governo Spagnolo ha deciso di bloccare una nave di Greenpeace che stava manifestando contro le trivelle di Repsol, una compagnia petrolifera, a Lanzarote. Il comunicato stampa divulgato dall’associazione ambientalista è molto forte:
La nostra nave è posta da ieri in stato di fermo dalle autorità spagnole nel porto di Arrecife, a Lanzarote, dopo l’azione contro le trivelle di Repsol al largo delle Isole Canarie.

Il Governo spagnolo ha scelto di difendere gli interessi privati di una compagnia petrolifera, la Repsol, contro un’organizzazione ambientalista e pacifista che oggi è al fianco di milioni di persone, per opporsi alla minaccia delle esplorazioni petrolifere

Nonostante sia chiaro – le immagini parlano da sole – quel che è accaduto alle Canarie, quando la Marina Militare spagnola ha speronato ripetutamente i nostri attivisti, il Ministero del Lavori Pubblici e dei Trasporti ha messo in stato di fermo l’Arctic Sunrise, fino a quando non sarà conclusa l’inchiesta sulla nostra protesta pacifica.

Il capitano e l’equipaggio non sono in stato di fermo, ma il governo spagnolo ha aperto un’indagine contro il capitano, per una presunta “violazione delle regole del traffico marittimo” – dettagliata nell’Art. 308 della Legge sui Porti di Stato e sulla Marina Mercantile- sanzionabile con una multa sino a 300 mila euro.  

Come se non bastasse, in attesa dell’esito del procedimento disciplinare, le autorità spagnole hanno ordinato che la nave venga trattenuta fino a che non verrà pagata una cauzione di 50 mila euro!  

Misure del tutto sproporzionate a una protesta non  violenta contro le trivelle che sono invece estremamente pericolose! Ci siamo sempre assunti  la responsabilità delle nostre azioni ma non accetteremo provvedimenti che consideriamo ingiusti: sarebbe come accettare la violazione del diritto alla protesta pacifica e del diritto a un ambiente sano e pulito“.

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