Vacanze low cost: gli italiani preferiscono restare in città

(GettyImages)

Nessuna vacanza per evitare lo stress \Roma – Con la crisi economica che avanza e la stagione estiva che sta entrando nel vivo viene da chiedersi: come si comporteranno gli italiani durante l’estate del 2012 segnata dalla recessione economica? A rispondere a tale domanda ci ha pensato uno studio condotto dall‘HRD Training Group di Roberto Re che ha messo in evidenza come un italiano su due preferirà restare in città, evitando ogni tipo di vacanza anche se low cost, pure di evitare lo stress da pre partenza che costringe a ridurre le spese quotidiane e a rinunciare a cene, uscite con gli amici e allo shopping pur di risparmiare per disporre di più soldi durante il periodo del viaggio.

Questo risultato che vede nella vacanza non più un momento di relax ma, una fonte di stress, è emerso da un sondaggio effettuato su un campione di 500 persone di età compresa fra i 18 ed i 59 anni. Di fronte alla domanda su cosa si è disposti a rinunciare pur di partire per una vacanza, ben il 37% ha risposto che preferirebbe di gran lunga evitare il viaggio stesso, anche se low cost, e rimanere in città in modo tale da non dover stringere la cinghia e rinunciare alle piccole spese quotidiane. Se il 37% degli intervistati non è disposto a fare sacrifici e preferisce restare comodo e in relax in città, il 19% si mostra invece disposto a dire no alle cene con gli amici, il 21% è pronto a rinunciare ai saldi di stagione mentre, il 22% ha dichiarato di preferire soggiorni low cost, optando per sistemazioni e mete economiche senza dover effettuare troppi sacrifici.

Tra le motivazioni che spingono molti a restare in città e godersi le metropoli semi-deserte, acquista un posto di primo piano il fatto di essere consci che una volta pagato vitto, alloggio e spese di viaggio rimane ben poco margine di manovra per concedersi spese extra come cene ai ristoranti o spiagge attrezzate con lettini ed ombrelloni mentre, altre forti motivazioni sono quelle di non voler dire troppi no ai propri figli durante il viaggio ed infine il logorante confronto con i ricchi che fanno bella mostra delle loro possibilità su barche o nei ristoranti di lusso.

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