“Il paradiso è qua: la mia pensione arriva senza trattenute”

Azenhas do Mar, Portogallo (iStock)

Il paradiso si trova a poche ore dall’Italia. “Dove” vi chiederete voi? In Portogallo a detta dei più! Non a caso sono migliaia i pensionati europei che nell’ultimo decennio hanno scelto di trasferirsi nel paese lusitano: il perché è presto detto. Niente tasse sulla pensione, ottima qualità di vita (vedi alla voce, mare e cibo) e prezzo della vita molto basso.

La ‘strategia’ per beneficiare dei privilegi fiscali del paese è facile e soprattutto legale: basta vivere 183 giorni l’anno nel paese per assumere lo status di “residente non abituale” e il gioco è fatto: per dieci anni la pensione è esentasse. Una ‘pratica’ che fa felici tutti: le tasche del governo portoghese che si vedono più ricche di due miliardi di Pil all’anno ed i 50mila pensionati che si trovano a vivere in un paese in cui i loro soldi valgono di più.

Il Paradiso dei pensionati italiani? E’ in Portogallo

La storia che stiamo per raccontarvi riguarda uno dei migliaia di pensionati di cui sopra; la sua vicenda è stata messa nero su bianco da un noto quotidiano nazionale: l’uomo è venuto a sapere della legge italiana del 14 maggio 1980 (accordo bilaterale con il Portogallo) quasi per caso, e così decide nel dicembre del 2016 di trascorrere qualche giorno a Cascais, la città sull’oceano a 25 km da Lisbona dove re Umberto di Savoia andò in esilio nel giugno 1946. Nonostante il periodo non sia tra i più indicati (bassa stagione)  è subito amore a prima vista: clima mite, la gente che passeggia vestita leggera e la città è splendida: inondata da una luce indescrivibile e rinfrescata dalle acque dell’oceano.

Finita l’esplorazione il pensionato torna a casa e comunica alla famiglia che il suo futuro è in Portogallo: sbriga la pratica per diventare residente non abituale: codice fiscale, casa in affitto, conto corrente, documento di cittadinanza, iscrizione all’Aire.

Portogallo: benefici fiscali e costo della vita basso

Poi inizia a vivere (anche) a Cascais: e subito si accorge che spende la metà rispetto all’Italia. A partire dal mangiare. Cascais è piena di ristoranti turistici ma anche autentici luoghi da sogno ( super economici) . Un esempio? Alle spalle del Municipio c’è Dom Pedro: circa 40 coperti che a pranzo propone sempre due piatti del giorno, uno di pesce e uno di carne; e dove al costo di 8,10 euro ti servono una zuppa di verdure, un pesce fresco sempre diverso oppure una carne, contorno di riso e verdure, un quarto di vino, un dessert che scegli alla carta e un caffè.

Storia analoga per la spesa: i mercati di frutta e verdura costano 1/3 rispetto alle cifre italiane; idem per pane e pesce ma anche per servizi di trasporto come taxi e bus. A colpire il nostro pensionato poi è stata la cura degli spazi pubblici: pulizia, ordine e grande senso civico da parte degli abitanti della cittadina.  Capisci che il bene pubblico è considerato qui, da tutti, un valore primario, un dovere individuale: “Abitare qui è davvero bello, non è costoso e la gente si sente accolta. L’Italia avrebbe tutto per fare come il Portogallo. Invece, fa venire voglia di andare via”.

di Lorenzo Ceccarelli

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