In Sardegna c’è uno dei più importanti monumenti di epoca imperiale: visitarlo lascerà davvero senza fiato

Realizzato alla fine del II secolo d.C., il monumento poteva ospitare fino a 10.000 spettatori: una meraviglia della Sardegna.

Visitarlo vi aiuterà a ritornare indietro nel passato e a immergervi in uno dei periodi più fiorenti e difficili della storia: l’Impero Romano.

Tramonto sul mare
In Sardegna c’è uno dei più importanti monumenti di epoca imperiale: visitarlo lascerà davvero senza fiato – viagginews.com

Ha lasciato tracce ovunque l’Impero Romano, e non solo in Italia. Ci sono posti dove hanno costruito monumenti e infrastrutture che hanno resistito al logorio del tempo e sono ancora lì, in bella vista, per ricordarci quel periodo e come vivevano gli antichi romani. In Sardegna ci sono molti esempi di quell’epoca, sparpagliati per tutta l’isola, ma uno in particolare è diventato un tesoro storico visitato da milioni di persone.

Parliamo dell’anfiteatro romano di Cagliari, situato sulle pendici occidentali del colle di Buon Cammino. Il monumento si integra perfettamente nel paesaggio naturale della zona, sfruttando una valletta rocciosa per ospitare l’intera struttura.

Anfiteatro romano a Cagliari: non può mancare durante la tua visita in Sardegna

I romani adattarono con ingegno la morfologia del terreno, scolpendo direttamente le gradinate nel banco calcareo e utilizzando il materiale estratto per livellare il piano dell’arena.

Resti di un anfiteatro del periodo dell'Antica Roma
Anfiteatro romano a Cagliari: non può mancare durante la tua visita in Sardegna – viagginews.com

La parte sud dell’edificio, oggi scomparsa, ospitava una facciata monumentale che superava i 20 metri di altezza, mentre l’estremità opposta doveva poggiare su un intricato sistema di corridoi e strutture sopra una gola rocciosa, anch’essi oggi andati perduti. Nei secoli successivi alla caduta dell’Impero Romano, l’anfiteatro venne progressivamente spogliato dei suoi elementi architettonici, in particolare delle gradinate, impiegate come materiale da costruzione per nuove opere. Solo a metà del Novecento, il Comune di Cagliari ne acquisì l’area, affidando gli scavi al Canonico Giovanni Spano.

Le campagne di scavo furono eventi archeologici di grande importanza: furono ritrovate monete, reperti ceramici e un gran numero di sottili lastre di marmo, prova del fatto che i gradini erano un tempo rivestiti con materiali di pregio. La disposizione interna dell’anfiteatro seguiva lo schema classico degli edifici da spettacolo romani: gradinate divise in ordini distinti, riservati a diverse classi sociali, con accessi separati per evitare che pubblico nobile e popolare venisse a contatto. Con una capienza stimata di circa diecimila spettatori, l’anfiteatro di Cagliari fu teatro di spettacoli tipici della cultura romana: dalle venationes, ossia lotte cruente tra uomini e belve, alle esecuzioni capitali pubbliche, fino ai munera, i celebri combattimenti tra gladiatori.

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