“Sentieri nel ghiaccio”: l’avventura di due persone legate da un’indissolubile amicizia. Un racconto che vi lascerà letteralmente senza parole.
La storia di un viaggio in qualche modo straordinario: questo è quello che può dirsi, in sintesi, dell’autentico capolavoro di Werner Herzog. Un racconto in grado di farci guardare con occhi diversi l’Europa che attraversiamo in treno, in auto o sorvoliamo in aereo.

Un’Europa che ci viene restituita in una veste di “naturalità”, in cui le fabbriche, le autostrade, i quartieri industriali vengono sostituiti da strade, boschi, paesi squassati da tempeste e bufere di neve. Fattori che l’autore è in grado di combinare abilmente con il mito del viaggio inteso come prova di un’autentica amicizia tra due persone pronte a sacrificare sé stesse pur di non perdersi.
Viaggia per l’amica malata e lei si salva
Questo libricino non era destinato alla pubblicazione: nasce, infatti, come diario con l’intento di tenere ancora in vita il ricordo di una persona cara all’autore. Racconta il viaggio a piedi che l’autore compì nell’inverno del 1974 da Monaco di Baviera fino a Parigi per andare a trovare una persona amica e malata, la critica e la storica del cinema Lotte Eisner che lottava tra la vita e la morte. L’insensatezza di quel viaggio è solo simbolica: l’autore infatti si convince che fintanto che percorrerà quelle lande desolate a piedi, la sua amica lotterà contro la morte per aspettarlo. L’intento è quello di arrivare da lei prima che questa “lasci” il mondo terreno, e per questo si obbliga a camminare e percorrere la distanza a piedi, in inverno. E gli sforzi saranno ripagati: Eisner alla fine riuscirà a salvarsi.

I 22 giorni percorsi a piedi attraverso l’Europa profonda e senza un viaggio pianificato, senza mappa alla mano e con un senso dell’orientamento traballante diventano lo strumento di cui Herzog si serve per riflettere sull’anima dell’Europa, da quella arcaica rimasta intatta fino a quella stravolta dalla modernità. Restituendoci paesaggi raggelati, semiarcaici e inusitati, l’autore trasmette un senso di innocenza, di avventatezza e di iniziazione spirituale.
“Sentieri di ghiaccio “è il diario di un viaggio che si eleva a mezzo per raccontare il proprio viaggio interiore, riflettendo sul contrasto vita/morte e sulla propria forza d’animo, un racconto asciutto, punteggiato da rapide ed inaspettate suggestioni e riflessioni: in più di un’occasione l’autore pensa di non farcela, ma dimostra a sé stesso di poter raggiungere il risultato sperato concentrandosi sul corpo, sulle sue sensazioni e sull’atto del camminare.
Il libro che non ti aspetti, da tenere in libreria o come ottima idea regalo di un personaggio che non smette mai di stupire.