Gli unicorni esistono davvero, ecco dove li puoi osservare

Ha popolato i sogni e le fantasie di miliardi di persone come creatura magica e mitica. Ma è esistito davvero: ecco la mappa del DNA che prova l’esistenza dell’unicorno.

Lo abbiamo immaginato e sognato tutti e, a quanto risulta, a partire dalla “notte dei tempi”, ovvero dai primordi della storia dell’umanità. Parliamo dell’unicorno, ovvero dell’animale immaginario per antonomasia, solitamente dalle sembianze di regale e magnifico cavallo bianco, talvolta alato, con un potente corno di osso protuberante dalla fronte, simbolo di forza e di maestà.

L'unicorno è esistito davvero: ecco le prove
Il nome scientifico dell’unicorno è Elasmotherium Sibiricum – ViaggiNews.com

Ciò che probabilmente molti di noi non sanno, tuttavia, è che si tratti di una creatura tutt’altro che mitica, bensì esistita realmente e di cui abbiamo traccia a partire da ben 40 milioni di anni fa ed almeno fino a poco meno di 40 mila anni fa. Non si trattava, però di un cavallo: era un erbivoro dalla stazza particolarmente voluminosa, imperioso e potente, che i paleontologi hanno battezzato Elasmotherium Sibiricum.

Ha popolato le steppe delle aree eurasiatiche del Kazakhstan, della Mongolia e, appunto, della Siberia e, pur essendo noto a ricercatori, scienziati e studiosi da diversi decenni, la sequenza del suo DNA è stata mappata solo 5 anni fa, grazie al lavoro di un gruppo di ricerca del Museo di Storia Naturale di Londra diretto e coordinato dal professor Adrian M. Lister.

Le caratteristiche principali dell’unicorno Elasmotherium Sibiricum

A quanto è emerso dagli studi, l’aspetto dell’Elasmotherium Sibiricum era simile ad un moderno mammifero ma è stato battezzato unicorno proprio perché non appartenente alla famiglia degli equini, dunque non era un cavallo, né dei rinocerontidi. Il suo lignaggio, infatti, è risultato distaccarsi dalla linea evolutiva di queste specie durante l’era dell’Eocene, circa 40 milioni di anni fa, evolvendosi poi autonomamente.

L'unicorno è esistito davvero: ecco gli studi che lo provano e la mappa del suo DNA
Il corno poteva raggiungere fino ad un metro di estensione – ViaggiNews.com

Il suo corno poteva raggiungere il metro di estensione e lunghezza, la corporatura era possente e godeva di una buona agilità. Ma perché quindi la sua storia si è interrotta dopo circa 40 milioni di anni di esistenza? Ebbene, a quanto risulta non sarebbe stato l’intervento dell’uomo tramite l’attività della caccia, bensì il cambiamento climatico dell’Ultimo Massimo Glaciale a causarne l’estinzione.

Come confermato anche dal professor Alan Cooper, uno dei ricercatori coinvolti nello studio, che ha affermato che “la diffusione dell’uomo moderno non è collegata all’estinzione dell’unicorno”, bensì la glaciazione delle praterie su cui pascolava che comportò l’impossibilità di procacciarsi cibo per la propria sussistenza, conservazione e riproduzione. Ma da allora è rimasto un simbolo di bellezza e maestosità, nella sua unica, regale ed anche mitica differenza da qualsiasi altra creatura mai esistita.

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