Altro che aria pura, ecco come si vive nella città più alta del mondo: condizioni inimaginabili

Si trova in Perù ed è la città più alta al mondo. Le condizioni di vita sono tutt’altro che invidiabili: ma cosa la rende così inospitale?

Si chiama Rinconada e si trova in Perù, più precisamente nella regione di Puno. Aggrappata alla cima del monte Ananea e sovrastata dall’omonimo ghiacciaio, si è sviluppata in modo alquanto disordinato a causa “della sete d’oro”, perché in nessun’altra parte del Paese la frenesia per questo metallo è stata così febbrile.

La città più alta del mondo
Come si vive nella città più alta del mondo – Viagginews.com

Vanta la nomea di essere il centro abitato più alto del mondo. Ben poca cosa rispetto ad un secondo merito, tutto tranne che invidiabile. Si parla infatti di uno dei luoghi più infernali del pianeta. Ma cosa rende le condizioni ambientali di questa città così poco vivibili?

La Rinconada, la città più alta del mondo

Viene chiamata ” Paradiso del diavolo” o ” terra di nessuno“, definizioni che già di per sé sembrano racchiudere l’essenza di questa città. La Rinconada vanta un’altitudine media di 5.100 metri dal livello del mare e temperature rigide, che possono scendere anche a -20 gradi.

La città più alta del mondo
Cumuli di rifiuti, mancanza di acqua potabile e di condizioni di vita agevoli, La Rinconada è una vero inferno in terra – Viagginews.com

Non ha luoghi di interesse o, per meglio dire, vanta esclusivamente luoghi di interesse economico: la città è costellata di miniere in cui circa 50.000 anime sfidano l’aria polare e l’altitudine alla ricerca di fortuna e di un apparente vita migliore, guadagnandosi da vivere con l’estrazione mineraria illegale ed informale.

Anche il sistema di pagamento inaugurato dalle bande criminali che si contendono il posto è alquanto assurdo. Si chiama “ Cachorreo” e consiste nel retribuire i minatori, che lavorano nella speranza di condizioni di vita migliori mediante l’accumulo di ricchezza, al 31° giorno di lavoro consentendogli di portare via tutto il materiale minerario che riescono a trovare mediante l’escavazione durata tre ore di fila.

E tutto questo dopo aver quindi lavorato per 30 giorni completamente gratis. Mentre non mancano frotte di donne che si arrampicano su e giù per la montagna trasportando pesanti sacchi di minerale. Condizioni lavorative che presentano quindi un alto livello di sofferenza e degrado. Non a caso le aspettative di vita medie si aggirano intorno ai 30-35 anni.

Sebbene si sia formata da anonimi edifici in mattoni, il centro città si compone di decine e decine di capanne di latta, sprovviste di tutto quanto necessario per affrontare il freddo glaciale di queste latitudini. All’esterno, poi, non si contano i cumuli di spazzatura, mentre percorrendo le vie ricche di fango della città balza subito all’occhio l’inesistenza di acqua potabile. Quella che scende dalla montagna è permeata da mercurio. Non esistono né scuole né ospedali e le uniche comodità sembrano essere l’elettricità e il segnale internet. Di certo non si parla di una città turistica, ma vivibile dai più valorosi.

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