A Natale si potrà volare a Gerusalemme e a Nazaret: Israele riapre, ma con regole ferree

Israele impone regole ferree ai visitatori, ma finalmente con il visto e svariati protocolli sanitari da rispettare, si può tornare a visitare questo lugo così speciale, soprattutto in vista del Natale. 

Si può viaggiare in Israele dal 6 novembre
Riapre al turismo, ma le regole sono ferree – Pixabay

Per colpa della pandemia, Israele e la straordinaria città di Gerusalemme erano state bloccate. Niente visitatori, né pellegrinaggi erano consentiti nella Città Santa, ma finalmente dal 16 novembre 2021 si potrà entrare in Israele e persino pernottare nelle vicine citta sacre, il tutto rispettando ovviamente rigidi protocolli sanitari.

Il lungo buio di Israele per colpa del Covid

La pandemia da Coronavirus non ha fermato solo il mondo che noi conosciamo e a noi vicino: ci sono stati durissimi stop anche in località lontane come Gerusalemme e la Terrasanta che – a livello economico oltre che emotivo – hanno perso miglia di introiti essendo costretti e bloccare l’ingresso nella aree di devozione. Ora, anche in vista del Natale, sembra proprio che le cose stiano lentamente progredendo e tornando alla normalità.

Cosa serve per volare in Israele e a Gerusalemme?

Per entrare in Israele sarà obbligatorio il vaccino contro il Covid-19. In questo caso non c’è tampone o Green Pass che tenga. Nessun lassisimo e nessuna deroga da parte delle autorità locale che, oltre all’avvenuto vaccino, controlleranno che il visitatore non sia stato nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Israele, in uno dei Paesi considerati rischio dal Governo.

Inoltre, prima di partire, nonostante il vaccino è richiesto un tampone molecolare da effettuare prima di imbarcarsi sul volo per Israele. L’unico aeroporto che consente voli per accedere in Israele è quello di Ben Gurion di Tel Aviv e qui dovranno sottoporsi ad un altro test e isolarsi in albergo o nell’alloggio prescelto in Israele fino all’arrivo dell’esito – negativo – del tampone. In caso di positività invece il viaggiatore verrà isolato in un Covid-hotel.

La speranza di ripresa in vista del Natale

La decisione di riaprire i confini di Israele fa gioire soprattutto le piccole attività commerciali nelle principali città come Nazaret o Gerusalemme che durante le festività natalizie sono sempre considerate tra le mete più ambite.

 

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Per questo, come riportano i media locali, la speranza è che a dicembre la lenta ripresa che inizierà in questi mesi, possa subire un deciso passo avanti con l’ingresso in Terrasanta di molti più pellegrini.

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