Green pass nel mondo: i Paesi in cui è richiesto

Green pass nel mondo: i Paesi in cui è richiesto. Tutte le regole e le modalità di applicazione.

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Green pass nel mondo: i Paesi in cui è richiesto (Adobe Stock)

In questo periodo è un gran discutere di Green pass, il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione, il tampone negativo o la guarigione da Covid, che era stato introdotto all’inizio dell’estate per viaggiare in Europa e che è diventato necessario per potere accedere ai luoghi pubblici e dal 15 ottobre in Italia anche per lavorare.

Molte delle discussioni di questi giorni riguardano l’utilizzo del Green pass per andare al lavoro, che secondo coloro che contestano il provvedimento sarebbe chiesto solo in Italia e non all’estero. Le cose non stanno proprio così. In diversi Paesi europei è richiesto un documento analogo al Green pass e in certi casi direttamente il certificato di vaccinazione. Ecco cosa bisogna sapere.

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Green pass nel mondo: i Paesi in cui è richiesto

Nei mesi scorsi il Green pass o un documento analogo era già richiesto non solo in Francia e in Italia ma anche in altri Paesi europei per accedere a bar, ristoranti, musei, cinema, teatri, eventi aperti al pubblico, piscine e palestre. In Austria anche per andare in albergo (mentre in Italia non è richiesto).

La stessa Austria già richiede il completamento della vaccinazione ai lavoratori, per accedere ai luoghi di lavoro (lo richiedono direttamente i datori di lavoro), e addirittura la sospensione del sussidio di disoccupazione a quei disoccupati che rifiutano un lavoro solo perché non vogliono vaccinarsi. In questi casi, a lavoratori e disoccupati non basta il tampone negativo, devono proprio vaccinarsi. Dunque, si tratta di regole ben più severe di quelle italiane.

L’obbligo di vaccinazione è previsto per il personale sanitario in Francia, Grecia e Regno Unito, Ungheria, oltre che in Italia. In Francia e Regno Unito anche per il personale delle case di riposo. In Spagna, il vaccino obbligatorio per sanitari e caregiver è stato introdotto a livello locale dalle Comunità autonome. Il Paese, comunque, è il più vaccinato d’Europa dopo il Portogallo, che ha potuto allentare molte restrizioni, riaprire discoteche e locali notturni e ridurre i casi in cui il Green pass è richiesto, proprio grazie all’elevata percentuale di popolazione vaccinata.

Green pass e obbligo vaccinale

L’obiettivo del Green pass, infatti, è quello di spingere la popolazione a vaccinarsi senza introdurre l’obbligo. Finora, in Italia non c’è stata una grossa spinta al vaccino, un lieve incremento nelle prime dosi c’è stato ma non in modo significativo, mentre sono letteralmente esplosi i tamponi, grazie anche ai prezzi calmierati, per i quali, evidentemente, molti italiani sono disposti a spendere. Secondo gli ultimi dati della Fondazione Gimbe, in Italia circa 4o 5 milioni di lavoratori non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino e dal prossimo 15 ottobre se non decideranno di vaccinarsi all’ultimo minuto dovranno sottoporsi a 2-3 tamponi a settimana. In Italia si dovranno fare circa 12 milioni di tamponi a settimana, una richiesta impossibile da soddisfare.

In Francia, oltre ai sanitari anche i dipendenti di bar e ristoranti dovranno vaccinarsi. Se inadempienti saranno sospesi dal lavoro, ma non licenziati, e non percepiranno lo stipendio. Dunque, anche in questo caso, come per l’Austria non basterà un tampone negativo come invece è in Italia.

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A settembre, la Grecia ha aggiornato le sue regole, rendendole molto simili a quelle dell’Italia. Infatti, nei luoghi di lavoro sia pubblici che privati, il personale dovrà essere vaccinato e in mancanza di vaccinazione dovrà sottoporsi a un tampone a settimana a proprie spese. Mentre nelle scuole, nelle università e nei luoghi a contatto con molte persone, i non vaccinati dovranno fare due test rapidi a settimana. Invece, per l’accesso a bar e ristoranti non basterà più il tampone negativo ma è richiesta la vaccinazione o la guarigione dal Covid.

Negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden ha imposto l’obbligo vaccinale per tutti i dipendenti pubblici e nelle aziende private da un minimo di cento dipendenti. Chi non si vaccina potrà presentare un test negativo al Coronavirus ogni settimana. Dunque è una soluzione simile a quella del Green pass italiano sui luoghi di lavoro. In ogni, caso, molte aziende americane avevano già introdotto il vaccino obbligatorio per i propri dipendenti.

Il Canada ha introdotto l‘obbligo vaccinale per tutti i dipendenti del governo federale, anche per quelli che lavorano da casa. Chi non si vaccina andrà in congedo non retribuito. L’obbligo vaccinale è previsto anche per tutti i passeggeri sopra i 12 anni e il personale di treni, navi e aerei. Dunque, non si sale sui mezzi di trasporto se non si è vaccinati.

L’obbligo di vaccinazione per andare al lavoro, ma anche a scuola, all’università, al bar, al ristorante, dal parrucchiere e nei saloni di bellezza, è stato introdotto a settembre in Arabia Saudita. I lavoratori in vaccinati saranno messi in aspettativa non retribuita.

Paesi con meno restrizioni

La Germania non chiede il Green pass nei luoghi di lavoro né prevede un obbligo generale per i luoghi aperti al pubblico. Tuttavia il documento potrà essere chiesto in luoghi particolari, come gli ospedali, le case di riposo, gli asili, le scuole, i centri di accoglienza per immigrati e le carceri. La regolamentazione spetta singoli Lander.

La Svezia rimane il Paese più liberale con nessun obbligo di Green pass per lavorare e nemmeno per accedere ai locali pubblici, ma solo per viaggiare ed entrare nel Paese.

Paesi con norme più rigide

Infine, gli unici Paesi al mondo in cui è stato imposto l’obbligo vaccinale universale sono l’Indonesia, la Micronesia, il Tagikistan e il Turkmenistan.

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