Cose particolari che si possono fare solo a Napoli

Napoli è una meta turistica tra le più gettonate in Italia. Ecco cosa fare di insolito a Napoli in vacanza in questa città ricca di storia e tradizioni

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Le cose insolite da fare a Napoli

Napoli è mille colori cantava Pino Daniele. E indubbiamente Napoli è una città sorprendente e coinvolgente. Tanto che finirete per innamorarvi di questa città senza nemmeno accorgervene. Ma quello che rende particolare e appassionante è la possibilità di fare sempre qualcosa di insolito a Napoli.

Una città bellissima, da Castel dell’Ovo a Piazza del Plebiscito alla meraviglia del Cristo Velato, con panorami spettacolari sul mare e vicoli caratteristici. A Napoli tutto diventa affascinante, i panni stesi fra i balconi e l’odore del ragù che si respira nell’aria la domenica mattina.  E poi quelle cose che si possono fare solo a Napoli. Come rendere omaggio a Diego Armando Maradona o bere ‘a cosce aperte’. Ecco 4 cose alternative da fare in vacanza a Napoli, di cui, ve lo promettiamo, non vi pentirete assolutamente.

Cose particolari e insolite da fare a Napoli

Napoli è una città da vivere e assaporare. Un weekend è abbastanza per godersi le principali attrazioni, ma sicuramente non è sufficiente per poter dire di aver visto tutto. E soprattutto Napoli è una città in cui poter fare cose particolari e insolite.

Potrete lasciare un caffè sospeso partecipando così ad un gesto generoso tipico di questa città e poi potrete fare alcune cose che è possibile farle solo a Napoli.

Ritagliatevi dunque un po’ di tempo per fare le cose insolite di Napoli. Solo allora il vostro viaggio nella città partenopea sarà davvero compiuto.

Ecco le 4 cose da fare di insolito a Napoli che non potete fare altrove:

  • Bere la limonata “a cosce aperte”
  • Visitare l’ospedale delle bambole
  • Percorrere la via dei presepi
  • Rendere omaggio a Diego Armando Maradona

Bere la limonata “a cosce aperte”

Avete mai sentito parlare dei cosiddetti “acquaioli”? Sono cittadini napoletani che fanno un mestiere ormai raro, ma proprio per questo profondamente caratteristico. Gli acquaioli sono coloro che preparano il bibitone tipico della città di Napoli. Nel 1850, re Ferdinando II ordinò di costruire un pozzo per attingere all’acqua zuffregna, un’acqua dolce che usciva fredda dalla fonte collocata nei pressi di Palazzo Reale.

Per mascherare l’odore zulfureo di quest’acqua, gli acquaioli iniziarono ad aggiungere del succo di limoni cresciuti vicino alla Costiera. A questa miscela fu poi aggiunta una punta di bicarbonato. Nacque così il bibitone tipico della zona di Napoli, ancora oggi in commercio.

Questi bicchieroni che contengono acqua gasata, mezzo limone di Costiera e un poco di bicarbonato assumono vari nomi. Il più noto è “limonata a cosce aperte“. Il significato è più innocente di quanto non sembri. La bevanda, infatti, va bevuta subito appena preparata, altrimenti la piccola esplosione dovuta all’incontro di limone e bicarbonato rischia di sporcare chi la beve, facendogli aprire le gambe per evitare di macchiarsi.

Il bibitone è detto anche “sarchiapone“, letteralmente “fatto di carne”, perché fa digerire anche chi aveva mangiato un piatto, appunto, di sola carne. In vacanza a Napoli è quasi ovvio godersi l’infinità di piatti che la cucina tradizionale propone, e va da sé che un pasto non può finire senza qualche sorso di questa bevanda rigenerante.

Visitare l’ospedale delle bambole

A Napoli si trova un museo estremamente affascinante, che ha sede nel centralissimo Palazzo Marigliano. Si trova dell’Ospedale delle Bambole, istiuito nel 1895. Qui si trovano giocattoli d’epoca, ma non solo: accanto al Museo c’è infatti una struttura dove i cittadini napoletani portano le proprie bambole rotte di ceramica, legno, cartapesta o qualsiasi altro materiale perché vengano riparate.

Questo luogo viene chiamato Ospedale delle Bambole perché fu fondato da un certo Luigi Grassi, scenografo dei teatri di corte, che quando riparava i giocattoli era solito indossare un camice bianco, proprio come fosse un medico vero e proprio. L’attività di riparazione iniziò quasi per caso, quando una donna vide Grassi lavorare nel suo laboratorio ed entrò implorandolo di riparare la bambola della sua bambina.

Con oltre 60 mila visitatori annuali e più di 20 mila restauri effettuati, questo luogo ha un fascino davvero unico. La famiglia Grassi, che da generazioni ha la responsabilità di riparare e restaurare le bambole di bambini e adulti, si impegna costantemente nel restituire a ciò che le viene affidato il fascino originario, utilizzando materiali il più simile possibile agli originali e rispettando il sapore degli oggetti antichi. Il laboratorio è suddiviso per reparti, proprio come un vero ospedale. Si trovano infatti Sartoria, Parruccheria, Trucco e tanti altri, tutti da scoprire.

Percorrere la via dei presepi

San Gregorio Armeno è una delle vie del centro storico di Napoli, perciò arrivarci è davvero un gioco da ragazzi. E’ una traversa del Decumano, vicino all’entrata per le catacombe di Napoli sotterranea. Una volta arrivati vi renderete conto di essere in un posto unico.

La sua caratteristica è quella di essere ricchissima di botteghe con esposti presepi non solo nel periodo di Natale, bensì tutto l’anno. Va da sé che a dicembre questa zona diventa ancora più magica, ma bisogna mettere in conto anche la fiumana di gente che la assale nel periodo prenatalizio. La visita, dunque, è consigliata in periodi dell’anno un po’ più tranquilli.

In epoca classica, sulla via di San Gregorio Armeno si trovava il tempio di Cerere. A questa divinità erano portate in dono statuette di terracotta. Come è giusto che sia, col passare dei secoli la tradizione si è evoluta e trasformata, e i napoletani hanno iniziato a portare a San Gregorio e a Santa Patrizia statuette raffiguranti colui o colei che aveva ricevuto una grazia da loro. Intitolata per un periodo a San Liguoro, alla fine la strada ha preso il nome attuale da una chiesa che si trova nelle immediate vicinanze: la Chiesa di San Gregorio l’Illuminatore, patriarca d’Armenia.

La caratteristica principale delle statue che si possono acquistare nella via di San Gregorio Armeno è quella di ambientare la vita di Gesù non in Palestina, bensì proprio a Napoli. Per questo, i personaggi raffigurati sono quelli tipici del Presepe Napoletano, e anche il loro abbigliamento è in linea con questa tradizione. Infine, si trovano statuette che rappresentano alcuni dei personaggi più in voga al momento, e di conseguenza ogni anno se ne trovano sempre di nuovi. Tra cantanti, politici e sportivi, la scelta è veramente vasta.

Rendere omaggio a Maradona nel bar a lui dedicato

Solo in Argentina troverete un intero popolo devoto ad un solo uomo. Quell’uomo è Diego Armando Maradona e a Napoli continuano a venerare l’indimenticabile Pibe de Oro. Tanto che a Napoli c’è un bar con tanto di altare votivo e una reliquia del numero 10. Si tratta di una ciocca di capelli del calciatore messa in una teca e ‘venerata’ da tutti i napoletani.

L’altare per Dieguito si trova al Bar Nilo in via Nilo in pieno centro, a Spaccanapoli. Entrare in questo bar fa capire la devozione e l’immensa passione che i tifosi napoletani riescono a mettere in ogni cosa.

Queste erano solo 4 delle cose alternative che si possono fare in vacanza a Napoli. La città è un vaso di Pandora di tradizioni, sapori, detti e percorsi tutti da scoprire, ma questo è possibile solo vivendola per un po’.

Intanto, mettete in lista queste 4 attività e preparatevi a vivere un’esperienza d’altri tempi, avvolti in un’atmosfera tradizionale quasi magica. Caricate le macchine fotografiche prima di partire e siate pronti a immortalare ogni attimo di questa vacanza modellata sulle tracce di una cultura secolare e assolutamente introvabile altrove.

 

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