Triduo Pasquale: cos’è e come si celebra

Triduo Pasquale: cos’è e come si celebra questo tempo importante dell’anno liturgico della Chiesa Cattolica.

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Papa Francesco nella benedizione Urbi et Orbi (VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Il Triduo Pasquale è un importante momento dell’anno liturgico, in cui si svolgono le celebrazioni della Settimana Santa della Pasqua cattolica. Vediamo in dettaglio cos’è e come si celebra.

Vi ricordiamo anche il calendario delle celebrazioni in Vaticano con Papa Francesco.

Triduo Pasquale: cos’è e come si celebra

Chiamato anche triduo santo o triduo sacro, il Triduo Pasquale celebra gli eventi del Mistero della Pasqua di Gesù Cristo. Come dice la parola “triduo” (dal latino triduum) si tratta di un periodo di tre giorni consecutivi.

Il Triduo Pasquale è un tempo liturgico, non è una solennità, perché questa qualifica è un grado del giorno liturgico. Come nelle solennità, però, il Triduo inizia con una celebrazione serale. Il giorno liturgico decorre da una mezzanotte all’altra. La celebrazione della domenica, però, inizia dai Vespri del giorno precedente.

La durata temporale del Triduo Pasquale è equivalente a tre giorni liturgici, ma non corrisponde esattamente a tre giorni civili, infatti dura quattro giorni civili: il Giovedì Santo (ma solo la sera), il Venerdì Santo o di Passione, il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua.

Il Triduo Pasquale si colloca tra la Quaresima e il Tempo pasquale inizia il Giovedì Santo con i Vespri e termina con i Vespri della Domenica di Pasqua. La Quaresima termina prima che inizi il Triduo e il passaggio avviene nel giorno di Giovedì Santo. Il Triduo, invece, termina il giorno liturgico della Domenica di Pasqua, che è l’unico giorno liturgico che appartiene a due tempi liturgici: in parte del Triduo e per intero del Tempo Pasquale.

In questi giorni si celebrano: l’istituzione dell’eucaristia, del sacerdozio ministeriale e del comandamento dell’amore fraterno, e la passione, morte e la resurrezione di Cristo.

Le celebrazioni principali del Triduo Pasquale sono sono:

  • Giovedì Santo: la messa vespertina in Coena Domini (Cena del Signore), durante la quale si compie il rito della “lavanda dei piedi”, in ricordo dell’ultima cena di Gesù;
  • Venerdì Santo: l’Azione liturgica durante la quale viene ricordata la Passione, con la crocifissione, la morte e la deposizione di Gesù e si adora la Croce. Nel pomeriggio si svolge la Celebrazione della Passione del Signore e la sera quella della Via Crucis;
  • Sabato Santo: la Veglia Pasquale, dopo il tramonto;
  • Domenica di Pasqua: celebrazione delle Lodi, la Messa della Santa Pasqua e la celebrazione della Liturgia delle Ore (dai Lodi ai Vespri).

Le celebrazioni dei tre giorni sono considerate un’unica grande liturgia, infatti la Messa della Cena del Signore non termina con la benedizione e il congedo “la Messa è finita“, ma in silenzio. L’azione liturgica del Venerdì Santo non inizia con il canto o l’antifona d’ingresso, né con il segno della croce o saluto ma con un momento di silenzio, seguito da una preghiera senza il “Preghiamo“. Al termine della liturgia si tiene una preghiera preceduta da “Inchinatevi per la benedizione”, dopodiché il sacerdote e i ministri si genuflettono davanti al crocifisso e si ritirano in silenzio, senza il saluto.

La Veglia del Sabato Santo inizia senza il segno di croce e il saluto, ma con un’esortazione del sacerdote prima della liturgia della luce, con la benedizione del fuoco che serve per accendere il cero pasquale e l’accensione di quest’ultimo. Quindi la messa termina con la benedizione e il congedo, al quale si aggiunge per questa notte e per tutta l’ottava di Pasqua “Alleluia, alleluia“.

In Vaticano, la Messa della Domenica di Pasqua si conclude con la benedizione Urbi et Orbi del  Papa dal balcone della Basilica di San Pietro

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I riti dei giorni del Triduo Pasquale

Il Giovedì Santo mattina i vescovi delle diocesi celebrano la Messa crismale, nella quale vengono benedetti gli oli da utilizzare il nuovo anno liturgico: il sacro crisma (usato per il Battesimo), l’olio dei catecumeni (usato per la confermazione, l’ordinanza sacerdotale ed episcopale) e l’olio per gli infermi. Tutto questo per confermare che la sorgente salvifica di ogni sacramento scaturisce dal mistero pasquale di Cristo.

Nella messa vespertina del Giovedì vengono celebrati: l’Amore per il prossimo, con la “lavanda dei piedi” che Gesù offre ai suoi apostoli, facendosi servitore; l’istituzione dell’Eucarestia, dove Gesù è l’agnello pasquale che si sacrifica sulla croce per noi; l’istituzione del sacerdozio, perché Gesù affida agli apostoli il compito di consacrare il pane e il vino come Corpo e Sangue di Cristo.

Il Sabato Santo viene celebrato il giorno della sepoltura di Gesù e della sua discesa agli inferi, dove libera le anime dei giusti morti prima della sua venuta. Il Venerdì e il Sabato Santo non viene celebrata l’Eucarestia.

In tutti i giorni del Triduo pasquale non si possono celebrare le messe dei defunti. Se si devono quindi celebrare dei funerali, saranno senza messa. Dopo il Gloria del Giovedì anche le campane devono stare in silenzio.

Tra i vari precetti, oltre alla partecipazione alla Veglia del Sabato Santo o alla Messa della Domenica di Resurrezione, ai fedeli viene chiesto di praticare astinenza e digiuno il Venerdì Santo. Inoltre, i fedeli sono invitati a contribuire per i poveri il Giovedì Santo e per i Luoghi santi il Venerdì Santo.

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Le celebrazioni la Pasqua (Getty Images)
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