Paolo Mieli, chi è la prima moglie Francesca Socrate: età, vita privata, lavoro

Francesca Socrate non è solo la prima moglie di Paolo Mieli: donna intelligente e colta, ha anche pubblicato un libro nel 2018.

Paolo Mieli è l’ex direttore del Corriere della Sera: l’uomo ha avuto sì un’intensa carriera come giornalista, ma la sua vita privata non è stata meno interessante. Mieli ha avuto infatti tre mogli e tre figli. La prima è stata proprio Francesca Socrate: la donna è stata docente del Dipartimento di storia moderna e contemporanea della Sapienza, oltre che ricercatrice e scrittrice. Dopo la fine del matrimonio con Francesca Socrate, Paolo Mieli si è sposato nuovamente: questa volta con Federica Alatri. Dall’amore dei due è nato il figlio Andrea nel 1979. Infine, Mieli ha incontrato la terza ed ultima moglie, la giornalista Barbara Parodi Delfino (da cui ha avuto la figlia Oleandra).

La prima moglie

Andrea ed Oleandra non sono gli unici figli di Paolo Mieli: dal suo primo matrimonio con Francesca Socrate, infatti, è nato nel 1973 il primogenito Lorenzo. Non si sa se Mieli e la Socrate siano ancora oggi in contatto.

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Francesca Socrate si è laureata in Filosofia con una tesi in storia moderna: dal 1981 al 2003 la donna ha iniziato a lavorare come ricercatrice. Successivamente, è diventata docente associato nel Dipartimento di storia moderna e contemporanea della Sapienza ( dal 2004 al 2016). Nel corso degli anni Francesca Socrate si è occupata di questioni relative allo sviluppo del settore agricolo in età liberale e fascista, oltre che della crisi del paradigma ottocentesco nel passaggio al Novecento. Il suo libro più recente è intitolato Sessantotto: Due generazioni ed è uscito nel 2018.

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“A distanza di cinquant’anni, sintetizzare con ‘generazione del ’68’ quel movimento di rivolta che ha avuto come teatro la scena del mondo può quantomeno apparire sbrigativo, per non dire semplicistico, stereotipato. Lo scopo di questo libro è quello di mostrare che il ’68, lungi dall’essere il risultato dell’esperienza di una generazione omogenea, è in realtà frutto della convergenza di soggetti diversi per cultura politica, esperienze, istanze di rivolta e modi della partecipazione. Che il ’68 sia plurale emerge immediatamente dalla scomposizione di quella generazione, soprattutto analizzandola per età: tre, quattro anni di differenza marcano, infatti, una distanza spesso conflittuale tra due culture generazionali” questa la descrizione di Google Books dell’ultimo libro di Francesca Socrate.

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