Mario Draghi si è già incartato? Nomine, poltrone e di vaccini non si parla

Mario Draghi si è già incartato? Nomine, poltrone e di vaccini non si parla. Sembra che qualcosa non stia andando per il verso giusto, soprattutto rispetto alle grandi aspettative. 

Mario Draghi
Mario Draghi – Viagginews.com – Getty Images

Tutti pensavano che l’arrivo di Mario Draghi potesse essere la panacea di tutti i mali. La sua serietà comprovata, le sue enormi competenze soprattutto in materia economica, il suo essere un tecnico stimato e voluto da tutti finalmente libero di prendere anche le decisioni politicamente più scomode, aveva fatto credere a molti osservatori che una svolta fosse imminente.

Al di là del Recovery Fund e dei progetti più a lungo termine come quello sull’ecologia e la sostenibilità, ci si aspettava nell’immediato un cambio di rotta nella gestione della pandemia che aveva fatto inceppare il governo Conte in un loop di Dpcm dal quale sembrava non si riuscisse più ad uscirne.

Poi Draghi ha confermato Speranza al Ministero della Salute e forse in quel momento dovevamo già capire qualcosa. Non c’era insomma quella discontinuità col passato che molti si aspettavano. Dopo il bel discorso a Camera e Senato, ci si aspettava una cosa sola: una vera accelerata sui vaccini. Ma dopo aver giustamente cassato le inutili Primule ad oggi non si registrano novità. Anzi.

Cosa sta facendo il governo di Mario Draghi invece di concentrarsi sui vaccini?

Mentre i contagi sembrano aumentare sotto la spinta delle varianti che stanno dilagando in alcune zone d’Italia (vedi Brescia), nessuno si preoccupa di dare una spinta seria e decisa alla vaccinazione. Il Presidente del Consiglio ha detto che avremmo usato l’Esercito, la Protezione Civile, e che si sarebbero utilizzate palestre, scuole, piazze. Al netto dei problemi di approvigionamento ci aspettavamo per lo meno l’utilizzo massiccio di tutte le dosi al momento disponibile, ci aspettavamo che gli over 80 fossero già tutti vaccinati mentre molti di loro invece sono ancora in attesa del famigerato sms con l’appuntamento. E gli over 65? E chi invece rappresenta la forza lavoro del Paese, chi si sposta per lavorare ogni giorno sui mezzi pubblici? Dovrà aspettare come sembra più di un anno?

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Così mentre si discute ancora di colori regionali, di lockdown mirati, mentre un virologo attacca il collega, un altro chiede di chiudere tutto e l’altro di aprire i ristoranti noi rimaniamo in attesa. E nell’attesa assistiamo allo sconcertante spettacolo della spartizione delle poltrone per sottosegretari e viceministri. E ci limitiamo a registrare le seguenti decisioni: come sottosegretario alla Cultura abbiamo l’Onorevole Lucia Borgonzoni che durante la trasmissione Un Giorno da Pecora, su Radio 1 disse:  “Leggo poco, studio sempre cose per lavoro. L’ultima cosa che ho riletto per svago è Il Castello di Kafka, tre anni fa. Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e a teatro”.

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Poi come sottosegretario all’Interno l’Onorevole Carlo Sibilia che più volte ha dichiarato di non credere che sia mai avvenuto lo sbarco sulla Luna e che nel 2013 in Parlamento si rivolgeva così all’allora presidente del Consiglio Enrico Letta. “Ha mai sentito parlare di signoraggio bancario? Ne parlate mai alla riunione del clan Bilderberg di cui lei, Mario Monti, Emma Bonino, guarda caso ministro degli Esteri e Mario Draghi, guarda caso direttore della Bce fate parte?”. E infine il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso che sui social convinto di citare Dante stava invece citando Topolino in un numero ispirato alla Divina Commedia.

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