Izzo infortunio, il calciatore del Torino: “Ho finto per evitare una combine”

Infortunio Izzo, il difensore in forza alla squadra granata fa sapere di avere simulato un ko fisico per non prendere parte al calcioscommesse.

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Infortunio Izzo combine calcioscommesse Foto dal web

Giunge da parte di Armando Izzo una confessione decisamente clamorosa. Il calciatore del Torino, interrogato in Procura a Napoli in merito ad una inchiesta che riguarda un giro di calcioscommesse che sarebbe stato gestito da esponenti camorristici, ha informato il sostituto procuratore di una circostanza che lo aveva visto protagonista. Il difensore granata, originario proprio del capoluogo campano, ha ammesso di avere simulato una indisposizione di natura fisica per uno scopo preciso.

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Il finto infortunio ad Izzo impedì quindi a quest’ultimo di prendere parte alla gara Modena-Avellino del campionato di Serie B stagione 2013/2014. Si giocò il 17 marzo, con lui che era tesserato per la squadra ospite. L’incontro fini con il risultato di 1-0 per la formazione emiliana ed Izzo non giocò, restando in panchina per tutta la durata del match. Il giocatore informa che venne raggiunto a casa della madre a Secondigliano da un gioielliere, tale Luca Pini, che tra l’altro era a sua volta un calciatore delle serie inferiori.

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Izzo infortunio, l’ammissione del calciatore: “Due tentativi di illecito”

Ad un loro successivo incontro avvenuto poco dopo presero parte altre tre persone, tra i quali Antonio ed Umberto Accurso, noti esponenti malavitosi del posto, imparentati proprio con Izzo. Il calciatore, che da sempre conduce con il suo nucleo familiare stretto una vita onesta, si era allontanato in taxi dopo questo contatto preliminare, scegliendo immediatamente di non volerci avere nulla a che fare.

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Inoltre lui stesso ha anche riferito di un precedente approccio avvenuto nel corso della stagione 2011/2012. Il 28enne difensore, allora giovanissimo, giocava alla Triestina in prestito dal Napoli. Elementi poco raccomandabili sondarono la sua eventuale disponibilità a prendere parte ad una combine. Anche in quella circostanza Izzo si chiamò fuori, dicendo che il suo desiderio era fare carriera in modo onesto.

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