Cosa bisogna fare se si rientra in Italia dall’estero?

Le regole da seguire e rispettare per il rientro in Italia dall’estero: tampone, quarantena e auto-certificazione. Cosa sapere

Tampone o quarantena rientro in Italia
Regole da seguire per il rientro in Italia dall’estero

Come bisogna comportarsi, in questo particolare periodo storico, se stiamo tornando a casa dopo un soggiorno all’estero? Bisogna fare un tampone? Fare la quarantena? Contattare la propria ASL di riferimento? Tanti i dubbi e le domande in merito al comportamento da tenere in questi casi.E anche se fare una vacanza all’estero sia, a oggi, ancora un miraggio, non è detto che per motivi di lavoro o per altre comprovate esigenze non ci si ritrovi in questa situazione.

Fortunatamente il DPCM del 16 gennaio è riuscito a fare un po’ di chiarezza e ora riusciamo a capire di più cosa fare in caso di rientro in Italia dall’estero.

Sapevi che DPCM è un acronimo e significa Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (d.P.C.m.).

Tampone al rientro in Italia

La prima cosa che sappiamo è che, secondo il decreto legge, è obbligatorio presentare un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti la partenza per tornare in Italia da una meta europea o extraeuropea. Sono accettati sia i tamponi molecolari che i tamponi antigenici. Se non si è muniti di questa certificazione bisogna sottoporsi all’isolamento per 15 giorni una volta rientrati in Italia e allertare la sorveglianza sanitaria.

Quarantena e segnalazione all’ASL territoriale

Come riporta il Corriere, e come si legge nel DPCM, non basta solo il tampone. Per tutti coloro che hanno soggiornato o transitati in Paesi esteri delle categorie C e D è importante, anche se asintomatici, comunicare il proprio ritorno in Italia al Dipartimento di Prevenzione dell’ASL territoriale. Diventa quindi necessario, nel caso di viaggio in questi paesi, la quarantena obbligatoria e l’autocertificazione.

Sembra evidente, quindi, che per muoversi dall’Italia e viaggiare magari all’estero la situazione è piuttosto complicata. Queste misure infatti possono sembrare complicate, ovviamente, ma sono anche necessarie proprio per cercare di ridurre al minimo (e prima o poi far sparire) i contagi da Covid-19.

La speranza, oltre al rispetto delle regole, è poi tutta incentrata sul vaccino. Le compagnie aeree e molte nazioni stanno infatti cercando di incentivare e aiutare la campagna vaccinale nel mondo aprendo voli e confini solo a chi mostra la certificazione di avvenuto vaccino.

(Fonte immagini AdobeStock)

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