Massimo Lopez, l’infarto mentre è sul palco: “Scusate, chiamate l’ambulanza”

Nel 2017 Massimo Lopez ha avuto un infarto mentre era in scena a teatro. Grazie al suo tempismo è andato tutto bene. Ecco il retroscena. 

Era fine marzo 2017 quando, nel bel mezzo di un suo spettacolo a teatro, Massimo Lopez ha capito che stava avendo un infarto. Per fortuna ha avuto la prontezza di interrompere la recitazione e far chiamare un’ambulanza.

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Un brutto quarto d’ora per Massimo Lopez

“Ero in scena al Teatro Impero di Trani in Puglia – ha poi raccontato Massimo Lopez a Tv Sorrisi e Canzoni -. Dopo mezz’ora dall’inizio dello spettacolo ho sentito un forte dolore al torace. Sudavo freddo, ho capito che era un infarto. Ho detto al pubblico ‘scusate, devo fermarmi’ e sono uscito di scena. Ho chiesto di chiamare l’ambulanza, che è arrivata subito.

Una tempestività che gli ha letteralmente salvato la vita. “Mi hanno portato all’ospedale Bonomo di Andria, dove mi hanno fatto una coronarografia e un’angioplastica – ha ricordato Lopez -: da quando mi sono sentito male a quando hanno terminato l’intervento sono passati solo 45 minuti”.

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Sulle pagine di Chi lo stesso Lopez ha raccontato che la sua vita dopo l’infarto è cambiata, diventando più semplice e tranquilla: “Orari, alimentazione, passeggiate e niente stress, questa è la mia cura”. La paura è sempre presente, perché “in casa mia c’è una certa famigliarità con le patologie cardiache”. E in quei terribili frangenti il suo pensiero è andato agli affetti più cari: “Mentre ero in ambulanza pensavo alla mia famiglia e alle persone più vicine. Con molta tranquillità, mi sono detto: ‘Qui o va bene o va male, ma speriamo che non finisca male perché ci sarebbe tanto dolore’. Credo proprio che mi abbia salvato una mano santa perché quella sera avrei dovuto essere da un’altra parte, in un posto meno comodo per raggiungere l’ospedale”.

Soprattutto, dopo quell’evento Massimo Lopez ha adottato una nuova prospettiva sulle cose: “Ora devo ricordarmi di mantenere un punto di vista distaccato, di pensare a me e, soprattutto, alle cose fondamentali, quelle che appartengono alla sfera del cuore. È come se avessi tradito il cuore e l’anima con la vita che faccio e tornare a questi valori significa apprezzare certe cose e relativizzare tutto il resto: la carriera, il lavoro, i rapporti buoni con le persone, il successo che è importante, ma non è la cosa più importante della vita”.

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