Luca Tommassini, la triste confessione: “Mio padre mi picchiava”

Luca Tommassini ha rilasciato un’intervista molto intensa al programma radiofonico One More Time in cui ha svelato terribili retroscena sul suo passato…

Coreografo e volto noto della televisione italiana, Luca Tommassini ha un brutto passato che forse non tutti si aspettavano. In una recente intervista rilasciata per il programma radiofonico One More Time a Luca Casadei, Tommassini ha svelato terribili retroscena sulla sua infanzia e sul rapporto con suo padre..

Leggi anche–> Luca Tommassini, chi è: carriera e curiosità sul noto coreografo

Tommassini veniva picchiato dal padre

Mio padre era meccanico vicino a Primavalle, all’epoca zona dove mettevano gli avanzi di galera. Col tempo divenne campione di Formula 3, iniziò a spendere i soldi in auto e donne. E iniziò a non abitare quasi mai in casa. Usava molto le mani e mandò diverse volte mia madre in ospedale. Una volta mi tirò in faccia un posacenere di cristallo, di quelli anni 70, quadrati. Non parlai per settimane. Mi portarono da uno psicologo per superare questo mutismo: ovviamente di nascosto da mio padre.” queste le shockanti parole di Luca Tommassini sul suo difficile passato, che tuttoggi lo ferisce ma non gli ha impedito di avere una carriera lunga e brillante.

Leggi anche–> Luca Tommassini e la droga: lacrime e disperazione in diretta tv

A 100 metri da casa mia Enzo Paolo Turchi aprì una scuola di ballo. Mia madre mi disse: “Ci vuoi andare?”. Sì che volevo. Lei mi iscrisse, e mi pagò la scuola coi soldi che risparmiava di nascosto da mio padre. Il giorno che scoprì che mi ero iscritto alla scuola di ballo, venne a pranzo, per rimproverarci tutti. Mia madre iniziò a difendermi. Lui stava urlando, prese una bottiglia d’acqua di vetro, la spaccò contro un muro e andò contro mamma. Io mi misi in mezzo e per la prima volta gli urlai in faccia: “Vattene, vattene!”. Finché non se ne andò. Tirai fuori la forza che in realtà non avevo, mi inventai il coraggio. E a volte inventarsi il coraggio serve.”  così il coreografo ricorda il primo approccio con il mondo della danza, nella scuola di Enzo Paolo Turchi.

Leggi anche–> Luca Tommassini, scritta omofoba sul citofono: “Fr***o vattene!”

tommassini

Impostazioni privacy