Galli avverte: “Dpcm tardivo, addio Natale e attenzione alla terza ondata”

Il professor Galli teme che le misure del Dpcm siano giunte tardi e avverte della necessità di studiare un piano per evitare la 3a ondata.

Ieri sera il premier Conte ha parlato agli italiani per spiegare il contenuto del nuovo Dpcm ed in cosa consiste la suddivisione in zone del Paese. L’Italia è stata suddivisa in zone in base al rischio di contagio. In quelle dove il rischio è più alto ci sarà un vero e proprio lockdown (zone rosse), in quelle in cui il rischio è medio-alto, saranno previste le medesime misure, con l’eccezione riguardante l’apertura dei negozi e la possibilità di muoversi liberamente all’interno del proprio comune di residenza.

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Misure che possono sembrare severe, ma che sono necessarie per evitare che il sistema sanitario vada al collasso. Tuttavia c’è chi teme che questa stretta sia arrivata con qualche settimana di ritardo. Uno di questi è certamente Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano che al ‘Forum Sistema Salute’ ha detto: “Forse non ci siamo giocato il Natale. Ma in ogni caso il Natale ce lo siamo giocati comunque, rispetto a quello a cui eravamo abituati”.

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Galli spinte sulla necessità di evitare una terza ondata

Insomma, sotto Natale potremmo essere più liberi di muoverci, ma dovremo in ogni caso dimenticarci la possibilità di fare i classici cenoni di famiglia. Finita l’emergenza attuale, si potrà tornare alla normalità, ma Galli avverte: “non significa ricominciare a fare quello che si faceva prima, ma mantenere una serie di restrizioni, anche molto fastidiose, che rimarranno. Altrimenti, ci si ritrova punto e da capo, come abbiamo visto nella pratica”.

Prendere coscienza di questa necessità sarà necessario, spiega ancora l’infettivologo, per evitare che una situazione simile si ripeta un’altra volta. Per Galli è necessario pensare già ora a studiare un piano per evitare che si verifichi una terza ondata: “Una volta bloccata questa ondata, dobbiamo fare in modo che non arrivi la terza. E per farlo bisogna rispettare le regole”.

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