Marito violento uccide i figli e dà fuoco alla moglie, poi si pugnala

In Australia un uomo violento ha ucciso sua moglie e i tre figli dandogli fuoco. La storia della donna, 31 anni, ha sconvolto il mondo.

Una mamma di tre figli è stata cosparsa di benzina e data alle fiamme dal marito violento, che ha rivelato gli ultimi momenti strazianti. La donna, 31 anni, è morta in ospedale ore dopo che il marito violento Rowan Baxter ha ucciso i loro tre figli, dopo aver teso un agguato alla famiglia il 19 febbraio scorso. Il tragico caso è stato uno degli esempi più scioccanti di abuso domestico nella storia australiana. Hannah ha subito ustioni sul 97% del suo corpo e i suoi figli Aaliyah, 6 anni, Laianah, 4 anni, e Trey, 3 anni, sono morti sulla scena. Baxter si è poi ucciso pugnalandosi al petto.

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Marito uccide moglie e figli, poi si pugnala: la storia ha sconvolto il mondo

Testimoni oculari hanno visto Hannah saltare dal veicolo in fiamme gridando “mi ha versato addosso la benzina” prima che un vicino si precipitasse in suo aiuto. È stata portata di corsa all’ospedale Royal Brisbane and Women’s Hospital, dove è morta. Suo fratello Nat ha raccontato: “Fino all’ultimo minuto, ha fatto tutto il possibile per assicurarsi che qualsiasi cosa fosse successa, lui avrebbe pagato per questo, che tutti sapessero cosa era successo. Non riesco a capacitarmene. Non potevo credere a quello che abbiamo sentito dalla polizia e dai soccorritori. Non potresti essere più orgoglioso di lei”. In un’intervista a Q Weekend, i genitori di Hannah, Suzanne e Lloyd Clarke, hanno rivelato come la loro figlia ha trascorso i suoi ultimi momenti in terapia intensiva. Lloyd ha detto: “Le ho detto che le volevo bene, che era la mia bambina, e che mi dispiaceva tanto di non essere stato in grado di proteggerla”. Nat ha detto che non poteva nemmeno tenerle la mano perché non voleva farle del male. Disse: “La mamma mi disse di tenerle la mano, ma non potevo perché pensavo che se avessi toccato le sue ustioni avrei potuto farle del male. Sciocco, vero? Ma non volevo che le facesse più male”.

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