Lodi, allarme febbre del Nilo: 10 persone ricoverate

Salgono a 10 le persone che sono state ricoverate a Lodi per febbre del Nilo o West Nile Desease. E la malattia fa sempre più paura.

All’ospedale Maggiore di Lodi sono ricoverati 10 pazienti affetti dalla febbre del Nilo o West Nile Disease. Tutti sono arrivati nella struttura sanitaria accusando vari sintomi (mal di testa, febbre, nausea, vomito e sfoghi cutanei), ma anche (il caso più grave) con una mielite.

Ospitati in reparti diversi, tra cui anche quello di Neurologia e Medicina, i pazienti hanno un’età compresa tra i 49 e i 79 anni e per il momento restano sotto stretta osservazione. I medici hanno infatti spiegato che per questa malattia non c’è farmaco e nemmeno un vaccino: ecco perché è importante prevenirla con la disinfestazione dalle zanzare comuni autoctone.

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Il nuovo incubo della febbre del Nilo

“Si tratta di pazienti dall’età compresa tra i 49 e i 79 anni”, conferma la dottoressa Maria Chiara Cerri del reparto Infettivi. E il primario di Malattie infettive Angelo Regazzetti ribadisce che “non c’è un farmaco per questa malattia. La terapia è sintomatica. Per questo risulta molto importante prevenirla con la disinfestazione dalle zanzare comuni autoctone del genere ‘culex pipiens’ e la protezione individuale”.

Come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, “la febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo”.

EDS

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