Scomparsa di Antonio Russo, si cercano i complici della moglie Anna Catanesi

Antonio Russo scompare a Messina lo scorso 29 novembre. La trasmissione Chi l’ha visto? ha scoperto degli agghiaccianti dettagli sul passato della moglie, Anna Santa Catanesi.

Antonio Russo, di 78 anni, viveva a Marchesana, in provincia di Messina, nella frazione di Terme Vigliatore. Non si hanno tracce dell’uomo dal 29 novembre, quando si è allontanato da casa intorno alle 16, lasciando la tv accesa e portando con sé solo il cellulare. Intorno alle 19:45 la moglie, Anna Santa Catanesi, è riuscita a comunicare con lui al telefono, ma Russo non le ha detto dove si trovasse. Poi è caduta la linea e i due non si sono più sentiti. Il cellulare è stato localizzato nella zona di Idria di Barcellona Pozzo di Gotto.

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Dalla scomparsa dell’uomo, la trasmissione Chi l’ha visto? si era messa occupata della vicenda, ormai trattata come un omicidio, e aveva scoperto dettagli agghiaccianti su Anna Santa Catanesi. La donna aveva chiamato la trasmissione in lacrime, chiedendo di ritrovare Antonio, con il quale si era legata sentimentalmente in circostanze particolari. Russo aveva vissuto 43 anni in Svizzera e, quando era tornato in Sicilia, si era messo con la donna, isolandosi dal resto della sua famiglia. Il fratello Nicola aveva raccontato alla trasmissione condotta da Federica Sciarelli che: “Io questa donna non l’ho vista mai, l’ho vista ma cammina a testa in giù. Al matrimonio non ero stato invitato“, ha dichiarato. Inoltre il fratello di Antonio, non è stato avvertito subito della scomparsa. Poi, emergono dei precedenti sulla donna: nel ’91 era stata arrestata e condannata a 16 anni per la morte di due coniugi di Adrano, a cui faceva da badante. Dieci anni dopo è stata arrestata per scontare una pena definitiva a 4 anni e 7 mesi per aver raggirato alcuni anziani di diversi paesini sulle Madonie.

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Il passato oscuro di Anna Santa Catanesi

La trasmissione ha parlato con la figlia dei due coniugi uccisi, che ha definito la Catanesi un’assassina. I suoi genitori erano scomparsi in due auto diverse, nella loro casa non c’era più nulla e Anna risultava avere una procura speciale per disporre dei loro soldi, prendendosi oltre 700 milioni. In primo grado era stata assolta, ma l’Appello l’aveva condannata a 16 anni, poi erano arrivate le condanne per circonvenzione di incapace e furto aggravato ai danni di altri 4 anziani. Antonio Russo sembrava aver intestato la casa di Marchesana alla figlia della donna, Pina Azzena, che voleva rivendere la casa per avere liquidità e trasferirsi a Milano. La Procura della Repubblica di Barcellona, guidata dal procuratore capo Emanuele Crescenti, ha dato il via agli accertamenti sulla Fiat Panda di Russo e la Renault Modus della figlia della Catanesi. La magistratura ipotizza l’omicidio aggravato e la soppressione di cadavere.

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