Addio a Gigi Simoni, ex allenatore dell’Inter beffata dalla Juventus nel 1998, lo straziante ricordo di Ronaldo: “Non fu solo un allenatore”.
![Gigi Simoni](https://www.viagginews.com/wp-content/uploads/2019/06/GettyImages-78082797-min-2-600x400.jpg)
La morte di Gigi Simoni, ex allenatore dell’Inter nella sfortunata stagione nerazzurra 1997-1998, la prima con Ronaldo in campo, ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del calcio. Tanti sono i messaggi di affetto che giungono all’allenatore e alla sua famiglia.
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La società nerazzurra ricorda che Simoni è morto nella “data più interista di tutte”, ovvero il 22 maggio, nel decimo anniversario del Triplete: “Di lui ricordiamo e ci mancherà tutto. Il suo essere signore, innanzitutto. Un modo di vivere, la vita e il calcio, mai sopra le righe. Anche il suo calcio era così: umile ma funzionale, capace di far fruttare al meglio ciò che aveva a disposizione”.
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Il ricordo di Gigi Simoni da parte di Ronaldo
![](https://www.viagginews.com/wp-content/uploads/2020/05/GettyImages-2633094-min-5-600x400.jpg)
Luiz Nazario da Lima, ovvero Ronaldo, ha dedicato all’allenatore di quella stagione, nota soprattutto per quel contatto in area con Mark Juliano e il rigore non concesso, queste parole su Instagram: “Gigi Simoni per me non è stato solo un allenatore. Se oggi penso a lui, penso a un uomo saggio e buono, che non ti ordinava di fare le cose, ma ti spiegava perché quelle cose erano importanti”.
“Penso a un maestro, come in quella foto che facemmo a Natale: lui direttore, noi l’orchestra” – scrive ancora Ronaldo – “Lo ricordo così, con quel sorriso, la sua voce sempre calma, i suoi consigli preziosi. Potevamo e dovevamo vincere di più, ma abbiamo vinto insieme, la cosa che ci raccomandava sempre: grazie mister, mi hai insegnato più di quanto immagini”.
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Gli ex ‘ragazzi’ di Simoni commossi per la sua scomparsa
Alle parole di Ronaldo, si aggiungono quelle degli altri protagonisti di quell’Inter: “Quella era una squadra ricca di talenti, ma soprattutto era un gruppo unito che, quasi 25 anni dopo si sente ancora, tutti amici”, sottolinea Checco Moriero, aggiungendo: “Capiva l’uomo e le caratteristiche del giocatore, dava un’opportunità a tutti facendo sentire tutti importanti”.
Aggiunge Fabio Galante: “Il rapporto tra la squadra e Simoni era straordinario, nessuno si è mai scontrato con lui. La sua abilità fu quella di gestire al meglio il gruppo, conservando la sua consueta umiltà. Per noi fu davvero un padre di famiglia: un papà sereno, che ti metteva sempre a tuo agio”. Per Gianluca Colonnese, era un uomo “solare, umile, sorridente e puro”.