Rita Pavone racconta del fatale errore che ci fu con il corpo di suo padre, Giovanni Pavone, quando morì e del rapporto che aveva con lui.
Nel 2004 le spoglie del padre della celebre cantante Rita Pavone, Giovanni Pavone, andarono perse al momento dell’esumazione: per un errore involontario ma fatale, le ossa furono rovesciate dagli operatori cimiteriali, mischiandosi con quelle di altri defunti.
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Rita Pavone e la sua famiglia dovettero attendere quattordici anni prima che il Tar di Torino condannasse il Comune a risarcire la cantante e i suoi tre fratelli. La cifra prevista dalla sentenza è stata di 1400 euro per i danni arrecati alla famiglia, dal momento che erano già state pagate le tasse per l’esumazione. “Il Comune è ritenuto colpevole per non aver adeguatamente monitorato sull’operato della ditta incaricata di eseguire le esumazioni”, così è stato stabilito da un giudice. Il risarcimento per i danni morali alla famiglia è stato considerato pari a 2500 euro a familiare. In una dichiarazione, Rita Pavone e i suoi famigliari hanno dichiarato con grande amarezza che “da quel giorno non ci troviamo più per commemorare nostro padre il giorno dei morti”.
Rita Pavone: “Mio padre si oppose al mio matrimonio con Teddy Reno”
“Io e Teddy abbiamo tenuto la storia segreta. E visto che mia madre ci teneva moltissimo, io all’altare ci sono arrivata illibata e lui ha rispettato la mia scelta. Mio padre della storia non ne sapeva nulla, invece mia madre aveva capito e noi abbiamo tenuto tutto nascosto fino a quando lui non ha ricevuto il divorzio messicano. Poi lui lo ha ottenuto e ci siamo sposati in Svizzera nel ’68. È stato un matrimonio molto carino. Vennero mia made e mio fratello. Mio padre no, perché non voleva assolutamente”.
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