Fase 2 Coronavirus: Sud e Centro Italia liberi prima del nord

Secondo un modello mostrato ieri dalla Protezione Civile, il Sud ed il Centro Italia saranno liberi dal contagio entro maggio, per il nord bisognerà attendere.

Sebbene il numero di morti sia ancora elevatissimo (circa 450 solo ieri), i dati condivisi ieri dalla Protezione Civile mostrano che la curva di contagio è in discesa. Per la prima volta da quando è stato dichiarato lo stato d’emergenza, infatti, il numero di nuovi casi è in regressione. Un dato che si aggiunge alla diminuzione dei ricoveri e delle terapie intensive. Ciò che induce ad essere positivi è che ci sono due regioni, l’Umbria e la Basilicata, che già da un paio di giorni registrano 0 casi. A queste ieri si è aggiunta la Valle d’Aosta e la città di Napoli, dove ieri ci sono stati 0 contagi e 0 decessi.

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Sulla base dell’andamento del contagio e quindi esclusivamente sui dati relativi ai nuovi casi registrati, è stato costruito un modello che stima l’arrivo ai contagi 0 in ogni regione italiana. Ricciardi specifica che il modello così costituito non indica il giorno esatto in cui si verificherà la liberazione dai contagi, ma una stima approssimativa del periodo. Ciò nonostante il modello è indicativo nel mostrare come il sud ed il centro Italia saranno liberi entro il 18 maggio, mentre per il nord ci vorrà più tempo (entro il 26 giugno).

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Sud, Centro e Nord, quando si tornerà al lavoro

Sulla base di questo modello si lavora alle riaperture delle aziende e dei negozi. L’attività produttiva delle fabbriche dovrebbe riprendere in tutto il territorio nazionale già a partire dal 4 maggio. In verità ci sono alcune aziende, dotatesi delle misure di sicurezza richieste per il ritorno al lavoro, che hanno ripreso l’attività a ranghi ridotti già in questi giorni (Finmeccanica ad esempio). Per i negozi ed i bar, invece, probabilmente si dovrà attendere fino al 18 maggio. Tale scaglionamento sarà utile a capire l’impatto che avrà il ritorno all’attività industriale sulla curva del contagio. In ogni caso si richiederà turni di lavoro flessibili e orari d’apertura più lunghi del solito per evitare confusione e assembramenti.

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