Sassari, studenti Erasmus fanno festa in barba al Coronavirus: conseguenze gravissime

Sedici studenti Erasmus spagnoli sono stati beccati a far festa sul tetto di un edificio a Sassari, in Sardegna, in barba al Coronavirus. Le conseguenze sono gravissime.

Sedici studenti spagnoli in Erasmus a Sassari, in Sardegna, sono stati scoperti lo scorso 19 marzo mentre tenevano una festa sul tetto di un edificio, dove abitava uno di loro. I ragazzi, tutti d’età compresa tra i 21 e i 26 anni, sono stati “beccati” grazie all’utilizzo di un drone. La telecamera li ha filmati mentre, riuniti in una terrazza dell’Università di Sassari, se la spassavano festeggiando il compleanno di uno di loro. Per loro l’Erasmus è ora ovviamente finito. Lo ha stabilito il rettore dell’Università sarda Massimo Carpinelli, che ha notificato l’espulsione immediata dal programma a tutti gli studenti coinvolti e alle loro università di appartenenza. Gli studenti provengono dagli atenei di Cordoba, Granada, Alcalà de Henares (Madrid), Barcellona, Burgos, Saragozza, Castilla de La Mancha, Cantabria, Valencia e Leòn, e si trovavano a Sassari per via dei programmi di mobilità studentesca Erasmus ed Erasmus+, a fini di studio e tirocinio.

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Studenti Erasmus fanno festa in barba al Coronavirus, tutti e sedici sono stati cacciati dall’Ateneo

A informare il rettore Carpinelli dell’accaduto è stato il sindaco di Sassari Nanni Campus, che ha definito quella festa di compleanno “un fatto gravissimo”, in barba ad ogni misura di sicurezza e a tutte le norme di contrasto del rischio di contagio da Coronavirus. “Si sono spostati dalle loro case, in diversi quartieri cittadini”, spiega il Sindaco “hanno avuto una reazione sprezzante verso i condomini e hanno mostrato inconsapevolezza della gravità della loro condotta. Ma sopratutto hanno mancato di rispetto all’Ateneo che li accoglie, e alla nostra comunità cittadina”. Nanni Campus si dichiara profondamente dispiaciuto e offeso dagli atti compiuti nonostante l’accoglienza riservata agli studenti da parte della città e dell’Università di Sassari. Il rettore si dice dispiaciuto anche “per la luce negativa che queste azioni gettano sulla condotta dei tanti studenti internazionali, che quotidianamente partecipano responsabilmente alle attività formative dell’Università e a quelle culturali offerte dalla città”.

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