Coronavirus, Spadafora durissimo contro il calcio: “Non volevano fermarsi”

Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha commentato le misure di sicurezza stabilite dal Governo italiano per contenere il contagio di Coronavirus.

I provvedimenti presi dal Governo per contenere il contagio del Coronavirus in Italia sono stati drastici, ma necessari. Anche il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora è intervenuto sulla questione, e ai microfoni di “L’aria che tira” ha commentato un possibile e ulteriore inasprimento delle misure: “Dipenderà molto dalla reazione dei nostri concittadini in queste ore. I provvedimenti che abbiamo preso nelle ultimissime ore sono stati necessari perché abbiamo visto che purtroppo non c’era una grande consapevolezza della difficoltà che sta vivendo il Paese”. 

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Coronavirus, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora critica la situazione

Il buon senso della popolazione, secondo Spadafora ma non solo, avrà un ruolo determinante nella lotta al nuovo virus d’origine cinese. Infine, riguardo alla sospensione del campionato, il Ministro ha aggiunto: “Molte Federazioni hanno preso questa decisione in autonomia. La Lega Calcio non ha preso la decisione di fermare le partite solo per una questione economica”. Nel frattempo il report giornaliero della Regione Lombardia comunica 1.280 nuovi casi di contagio, che sommati a quelli già rilevati nei giorni scorsi fa 5.469. Dei 2.802 pazienti ricoverati, 444 si trovano in terapia intensiva. I morti, al momento, sono 333 (76 solo ieri). Ma ci sono anche numeri positivi: dall’inizio del contagio sono stati creati 223 nuovi posti in terapia intensiva, e a questi se ne aggiungeranno presto altri 150. Oltre al paziente 1 italiano, sono state dimesse in buona salute altre 646 persone.

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