Coronavirus Italia | morti sepolti senza funerale nella zona rossa

Situazione Coronavirus Italia morti sepolti senza un adeguato estremo saluto da parte dei loro cari, è diventato tutto molto più complicato.

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Difficilissima la situazione Coronavirus Italia nella zona rossa FOTO viagginews

L’emergenza Coronavirus in Italia sta comportando una serie notevole di disagi. Anche celebrare i funerali dei propri morti ora, di un proprio caro è diventato molto più difficile, a causa di necessarie norme e di conseguenti limitazioni da s,brigare.

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Lo sanno bene gli operatori del settore dei comuni inclusi nella cosiddetta zona rossa, che comprende diverse località della Lombardia. A Tgcom24 parla della situazione Coronavirus Italia e di tutti i problemi che tutto ciò sta comportando, Natale Marni, titolare della omonima agenzia di pompe funebri di Codogno, in provincia di Lodi. Codogno è il comune ritenuto punto di origine del focolaio di Coronavirus nel nostro Paese. L’impresario spiega che ci sono tempi tecnici più lunghi rispetto al consueto per portare a compimento tutte le normali procedure richieste.

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Coronavirus Italia morti, la malattia ha reso tutto più difficile

La zona rossa è soggetta a provvedimenti varati direttamente dal governo. E che impongono delle dovute restrizioni anche ai servizi funebri. Ad essere penalizzati sono anche i parenti del caro estinto, che non possono onorare la memoria di chi è appena scomparso – magari proprio a causa del Coronavirus – per via di tutte le limitazioni del caso. Marni chiede maggiore flessibilità per chi lavora nel settore funebre. “Ci sono tempi burocratici troppo lunghi”. Ora in ospedale si procede con una rapida benedizione, per poi procedere alla sepoltura in cimitero solamente con pochissimi congiunti, al massimo un paio. E senza messa o qualsiasi altra celebrazione. Molte volte mancano anche le corone di fiori che fanno parte invece del rito di addio ad un parente appena scomparso.

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“Funerali con pochissime persone e con le mascherine”

Le salme vengono sepolte senza un funerale, senza un adeguato ultimo addio, o con persone che devono necessariamente indossare mascherine sanitarie e guanti. Sempre Marni comunque aggiunge: “Tutto questo è spiacevole, ed anche se molti comprendono la situazione è difficile farsene una ragione. Specie quando hai perso una persona a te cara. Ospedali e case di riposo ci sollecitano la maggiore celerità possibile, per motivi sanitari. Ma la burocrazia si mette di traverso. Necessitiamo di una autorizzazione dalla Prefettura, ma molti uffici sono chiusi per via di quello che sta succedendo. Anche noi stiamo lavorando con meno personale rispetto al solito. In 30 giorni – conclude Natale Marni a Tgcom24 – abbiamo curato circa 30 servizi funebri, con molti anziani deceduti, anche in coppia. E tra mille difficoltà. Ci occorre più flessibilità per poter svolgere il nostro lavoro al meglio”.

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