Pompei, riaprono delle meravigliose Domus: cosa sappiamo

Riaprono le domus sopravvissute ai crolli a Pompei: ci sono delle bellezze uniche nel loro genere.

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Pompei è sicuramente una delle bellezze tragiche, ma inestimabile che soltanto il nostro Paese ha. Da pochi giorni si festeggia proprio qui la fine di un grandissimo progetto che dopo 5 anni di restauro e messa in sicurezza può aprire le porte. Dopo la stagione dei crolli può finalmente riaprire al pubblico, ma questa volta però i turisti visiteranno non solo le rovine e i resti classici della società di Pompei distrutta dall’eruzione del vulcano, ma anche delle zone completamente nuovi, come la casa degli amanti.

La casa degli Amanti era chiuso da 40 anni ed era l’unica abitazione, all’interno della città di Pompei, in cui si era salvato anche il piano superiore, non era crollato. Questa architettura aveva fatto innamorare in passato moltissimi artisti proprio perché era una casa quasi aggrappa alla natura e si intersecava con essa. Altra novità per i visitatori a Pompei sarà la casa della Nave. All’interno c’è un graffito straordinario, ma il direttore del parco archeologico Massimo Osanna ha dichiarato che la zona più bella in assoluto che ha riaperto ora è la Casa del Frutteto perché all’interno è ricca di tutte queste stanze dipinte secondo la moda di allora, quindi con tanti tinte molto forti. Suscita una grandissima emozione nello spettatore, quasi incanta, perché sembra proprio trasportare in un’altra dimensione temporale. I restauri hanno dato sicuramente una mano, ma anche i giochi di luci e ombre danno proprio un tocco assolutamente particolare, un esperimento fatto con delle luci a led che verrà poi esteso anche ad altre Domus della città e alla Villa dei Misteri. Osanna racconta che proprio nella Casa del Frutteto questo tecnologia ha dato degli ottimi risultati ed evoca un po’ infatti il buio della notte, un paesaggio di fiori in cui spicca un albero di fico che richiama proprio alla storia di Adamo ed Eva.

Orto dei fuggiaschi (GettyImages)

Quella stanza secondo recenti studi non era infatti una stanza dove dormire, ma una stanza proprio per l’amore e infatti ci sono tanti rimandi alla sessualità proprio come nella casa degli amanti.

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