El Chapo: chi è il re del narcotraffico condannato all’ergastolo

Chi è Joaquín Archivaldo Guzmán Loera detto El Chapo: il re del narcotraffico capo del cartello di Sinaloa condannato all’ergastolo.

el chapo
(RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty Images)

Joaquín Archivaldo Guzmán Loera detto ‘El Chapo‘ è un noto narcotrafficante messicano, capo del cartello di Sinaloa, divenuto molto noto in tutto il mondo, anche grazie a una serie televisiva che porta proprio il suo soprannome, una successiva dal titolo ‘Narcos‘ e a un film. Il soprannome, “El Chapo”, significa ‘il basso’, e stando a quanto si apprende avrebbe avuto 12 o 13 figli. Grande incertezza regna anche sulla sua data di nascita, se 1954 o 1957. Il 17 luglio 2019, è stato condannato da una corte di New York all’ergastolo per dieci capi di imputazione.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Chi è El Chapo: gli affari, la guerra per il narcotraffico, l’arresto

Leader del cartello di Sinaloa, che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti descrive come “uno dei cartelli della droga più prolifici, violenti e potenti del mondo”, El Chapo avrebbe avuto affari per miliardi di dollari in marijuana, cocaina, eroina e metanfetamina, alimentati anche attraverso un potente sistema di tangenti. Il cartello di Sinaloa controlla circa il 40% -60% del commercio di droga in Messico, con guadagni intorno ai 3 miliardi di dollari l’anno. Stando a quanto emerso qualche anno fa, il sodalizio criminale avrebbe ucciso tra le 2mila e le 3mila persone. Il narcotrafficante è noto per l’utilizzo di intricati sistemi di tunnel sia per costruire vie di fuga che per lo spostamento delle massicce quantità di droghe che hanno reso il cartello Sinaloa così potente. El Chapo è apparso sia nella lista dei miliardari di Forbes sia nella lista delle persone più potenti. Secondo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, è il “trafficante di droga più potente del mondo”. Guzmán viene percepito da alcuni come un eroe, tanto che diversi gli hanno dedicato addirittura degli scritti.

Oltre che in Messico, è stato messo in stato di accusa in diversi Stati Usa: in Arizona, California, Texas, Illinois, New York, Florida e New Hampshire. È stato condannato per dieci capi di imputazione già a febbraio 2019. La sua storia di narcotrafficante inizia negli anni Sessanta, quando con i cugini da bambino pianta marijuana. Ma è negli anni Settanta che diventa un ‘impresario‘, lavorando con importanti trafficanti di droga come Miguel Angel Felix Gallardo, leader del cartello di Guadalajara. Dopo l’arresto di quest’ultimo, dà vita al cartello di Sinaloa. Ai primi anni Novanta, inizia la vera e propria guerra del narcotraffico: la polizia trova i corpi di sei dei migliori luogotenenti di Guzmán scaricati lungo le autostrade di Tijuana; i sei uomini erano stati torturati e fucilati. Siamo a febbraio 1992, nove mesi dopo sei persone vengono uccise in una discoteca di Puerto Vallarta da uomini armati che lavorano per Guzmán. L’anno dopo, El Chapo resta vittima di un attentato fallito alla sua vita. In quell’occasione, il Cardinale Arcivescovo di Guadalajara Juan Jesús Posadas Ocampa viene ucciso accidentalmente, insieme a sei altre persone. Sono gli inizi di una vicenda criminale andata avanti fino al suo ultimo arresto, avvenuto nel gennaio 2016.

Impostazioni privacy