Icardi e Nainggolan via dall’Inter: l’annuncio di Beppe Marotta

Mauro Icardi e Radja Nainggolan via dall’Inter, ufficialmente sul mercato: l’annuncio di Beppe Marotta ai microfoni di Sky Sport.

icardi nainggolan
(Emilio Andreoli/Getty Images)

I due calciatori forse più rappresentativi dell’Inter, ovvero Mauro Icardi e Radja Nainggolan, verranno ceduti: l’annuncio è stato dato dall’amministratore delegato della società nerazzurra, Beppe Marotta, in un’intervista a Sky Sport. L’ex Juve non ha usato tanti giri di parole: “Icardi e Nainggolan non rientrano nel nostro progetto. Entrambi sanno di questa situazione che non significa che vengono sminuite le loro capacità”.

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Le parole di Beppe Marotta su Icardi e Nainggolan

Beppe Marotta ha poi aggiunto: “Sono entrambi, secondo me, degli ottimi giocatori e degli ottimi talenti. Ma chiaramente il talento da solo fa vincere le partite, ma è la squadra che fa vincere un campionato. E quando dico vincere un campionato significa raggiungere l’obiettivo che ognuno ha prefisso. Non è un ‘metodo Marotta’, ma un metodo che deve essere utilizzato in tutte le comunità: significa avere delle regole precise, significa avere dei diritti, ma soprattutto dei doveri. E questi doveri devono essere sempre rispettati”. Per l’ad, “da questa situazione si esce innanzitutto con la chiarezza e la trasparenza. In una progettualità bisogna anche trovare i profili giusti”.

“Questa è la strada che noi stiamo percorrendo. Abbiamo avuto modo di parlare con molta schiettezza e franchezza ai diretti interessati, pur nel rispetto di quelli che sono i loro valori contrattuali e valori professionali, ma abbiamo spiegato la posizione della società”, osserva ancora Marotta, che infine fa il punto sulla situazione Icardi: “Una cosa è affermare che Icardi è sul mercato. Un’altra cosa è rispettare quelli che sono gli aspetti contrattuali, un accordo collettivo che prevede comunque che il calciatore debba prendere parte agli allenamenti, quindi debba essere allenato. Noi non vogliamo assolutamente venir meno ai nostri doveri. Poi ci sono anche dei diritti, come quello dell’allenatore di scegliere la formazione da mettere in campo”.

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