Che cos’è il Revenge Porn: cosa significa, cosa dice la legge in proposito

qual è la proposta di legge
(Screenshot Instagram)

Il Revenge Porn è diventata una triste realtà anche in Italia, scopriamo di cosa si tratta, cosa significa ed in cosa consiste il ddl del Movimento 5 Stelle che punta ad arginare il fenomeno.

In seguito alla fuga di notizie sull’esistenza in rete di foto osé e video privati riguardanti l’intimità della parlamentare Giulia Sarti, nell’ultimo periodo si è tornati a parlare del fenomeno del Revenge Porn. La locuzione significa letteralmente “Vendetta pornografica” e consiste nel condivide o nel minacciare la condivisione di immagini pertinenti alla vita privata e precipuamente alla sfera sessuale del soggetto. Le immagini in questione, foto o video che siano, possono ritrarre la vittima nell’atto di svolgere una pratica sessuale o semplicemente la stessa in pose pornografiche, ovvero immagini che la ritraggano parzialmente o completamente nuda.

Si tratta di Revenge Porn quando le foto o i filmati in questione vengono condivisi senza che il soggetto abbia espresso la chiara volontà alla diffusione. I casi in cui tale materiale viene prodotto sono molteplici: potrebbe capitare che il soggetto abbia deciso di inviare lo scatto o il filmato per esclusiva fruizione del compagno o del coniuge, oppure che insieme abbiano deciso di crearlo in un contesto privato o ancora che uno dei due lo abbia registrato all’insaputa del partner sessuale.

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Revenge Porn, in cosa consiste la proposta di legge del Movimento 5 Stelle

Il Revenge Porn è diventato un fenomeno pericoloso a causa della diffusione capillare della rete e l’utilizzo intensivo dei social network. La possibilità di diffusione delle immagini su internet è diventata rapidissima a causa della semplicità con la quale chiunque può ricevere o trovare dati di qualsiasi tipo. L’esistenza, poi, di social network a cui si associa la scarsa protezione dei dati personali da parte dei suoi utilizzatori, ha reso facilissimo associare video e foto alle identità dei soggetti.

Il fenomeno criminale è divenuto noto in Italia con il caso di Tiziana Cantone, ragazza napoletana che è stata vittima di una vergognosa gogna social dopo la pubblicazione di video strettamente personali. Nonostante la condanna mediatica di tale atteggiamento, sempre più persone sono vittime del Revenge Porn, motivo per cui il Movimento 5 Stelle ha deciso di presentare un ddl apposito che copra il vuoto legislativo esistente. Per il momento, infatti, le vittime di tale pratica possono denunciare i colpevoli per diffamazione o violazione della privacy.

Il disegno di legge è stato proposto di recente in parlamento ed è adesso al vaglio della camera. La prima bozza prevede la punizione con la reclusione in carcere per chiunque pubblichi in rete materiale pornografico riguardante una persona che non abbia espresso il proprio consenso. La pena è più grave nel caso in cui a condividere il materiale pornografico sia stato il coniuge, l’altra parte dell’unione civile o la persona che è stata sentimentalmente legata con il soggetto. Sanzioni monetarie sono previste anche per chi ha contribuito alla diffusione del materiale, mentre per i più giovani sono proposte delle iniziative formative per educare al rispetto della privacy.

Fabio Scapellato

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