Omicidio Vannini, “Roberto Izzo consigliò a Ciontoli di mentire”: ecco la verità

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Un testimone ha riferito di un presunto coinvolgimento del maresciallo Roberto Izzo nel caso Vannini: ecco cosa è accaduto

Marco Vannini venne ucciso il 17 maggio del 2015 e da allora molti sono i dettagli sul caso rimasti oscuri. Il maresciallo dei carabinieri di Ladispoli, Roberto Izzo, che quella fatidica sera intervenne per far luce sull’omicidio, è stato nominato da Davide Vannicola, suo ex amico. L’artigiano di Tolfa ha dichiarato alla trasmissione televisiva Le Iene che Roberto Izzo gli avrebbe confessato di aver avuto un ruolo nel caso.

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Caso Vannini, un testimone: “Roberto Izzo consigliò a Ciontoli di mentire”

Ormai noto è che Antonio Ciottoli verrà intervistato nella trasmissione Storie Maledette e che questo abbia gettato la famiglia Vannini nuovamente nello sconforto. La madre del giovane ragazzo ucciso, infatti, ha dichiarato apertamente di non aver gradito di non essere stata informata della sua presenza in televisione come, in generale, le scuse pervenute da Antonio Ciottoli. L’intervista che potrebbe, però, dare una vera svolta al caso è quella che Daniele Vannicola ha rilasciato alle Iene. Dopo le dichiarazioni, l’artigiano è al momento considerato testimone attendibile ed è stato sottoposto a un interrogatorio durato ben tre ore. Il testimone è stato ascoltato dal sostituto procuratore Roberto Savelli e dal procuratore capo Andrea Vardaro. Secondo l’ex amico del maresciallo, in confidenza Roberto Izzo gli avrebbe raccontato che a uccidere Marco Vannini sarebbe stato Federico Ciontoli, figlio di Antonio. Venuto a conoscenza dei fatti il maresciallo avrebbe suggerito al padre di assumersi la piena responsabilità dell’omicidio. La conversazione, sempre secondo quanto riportato dal testimone, sarebbe avvenuta al telefono, ancor prima che fossero allertati i soccorsi. Il maresciallo smentisce in toto la testimonianza e si dichiara estraneo ai fatti. D’altro canto, l’artigiano ha indicato un chiaro movente che potrebbe giustificare un allontanamento tanto netto del maresciallo dai propri doveri. Il testimone ha riferito che Roberto Izzo avrebbe avuto interesse a favorire Antonio Ciontoli perché membro dei servizi segreti nei quali avrebbe voluto entrare a far parte. Il maresciallo dovrà difendersi dall’accusa di falsa testimonianza e favoreggiamento.

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