Africa: suora spagnola decapitata nella sua scuola di cucito

nella sua scuola di cucito
(Getty Images)

La scorsa notte, la suora Ines Nieve Sancho è stata barbaramente uccisa e decapitata all’interno della sua scuola a Berberati. Ignote le motivazioni e gli autori del truce atto di violenza.

La comunità cattolica di Berberati (Republica Centroafricana) è stata sconvolta questa mattina nello scoprire che suor Ines Nieves Sancho, religiosa spagnola di 77 anni da diverso tempo missionaria in quel luogo, è stata uccisa e gravemente mutilata nel corso della notte. Il suo corpo, infatti, è stato ritrovato al centro della sala in cui la suora insegnava alle ragazze del luogo a cucire. Secondo quanto riportato da ‘L’Osservatore Romano‘, allo stato attuale gli investigatori non hanno ancora una pista precisa da seguire.

Sebbene la scelta del luogo in cui è stato compiuto l’omicidio, secondo una prima ricostruzione è stata portata appositamente nella sala prima di essere mutilata e uccisa, possa avere un significato religioso, non si escludono altre piste. Oltre al movente religioso, infatti, si valuta la possibilità che gli aggressori possano far parte di un’associazione criminale dedita al commercio di organi.

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Suora decapitata: a Pasqua le era stato proposto un trasferimento

Suor Ines aveva intrapreso la missione in Africa quando era ancora giovane. Da molti anni, infatti, era entrata a far parte della piccola comunità delle Figlie di Gesù che si occupa di curare la spiritualità ed i bisogni primari della popolazione di Shanga-Mbaeré, prefettura di cui fa parte Berberati. Per la suora ispanica si trattava di una vera e propria vocazione, sentiva l’esigenza di offrire il suo aiuto alle giovani locali, dare loro le competenze per trovare un lavoro e allontanarsi dalla povertà e dalla violenza in cui erano costrette a crescere.

Il mese scorso, durante le festività pasquali, una suora appartenente all’ordine delle Suore della carità di santa Giovanna Antida Thouret, suor Elvira Tutolo, le aveva suggerito di trasferirsi da loro per non rimanere da sola, ma questa aveva gentilmente declinato l’invito, dicendole che voleva continuare la sua missione e spiegandole che non era da sola perché con lei c’erano “Le ragazze”.

 

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