Terremoto in Puglia, si temono repliche: il parere dell’esperto

Dopo la forte scossa di terremoto in Puglia, l’invito è alla massima attenzione: il fenomeno è profondo e non si escludono repliche.

La scossa di terremoto di magnitudo 3.9 registrata stamattina in Puglia, nella zona di Barletta, e avvertita anche a Bari e fino in Campania, è un campanello d’allarme da non sottovalutare. A confermarlo è Pasquale De Gori, funzionario dell’Ingv, ricercatore e sismologo, ai microfoni di Fanpage.it: “Il terremoto di oggi in provincia di Barletta-Trani-Andria non è stato molto forte, quanto profondo – ha spiegato l’esperto – . Al momento non ci sono state repliche, che generalmente sono comunque meno frequenti con le scosse di questo tipo, ma di certo non possiamo escluderle”.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

I consigli alla popolazione coinvolta

Ricordiamo che la scossa è stata registrata esattamente alle 10:13, con epicentro a 34 km di profondità, a 4 chilometri da Barletta, ma come accennato è stata avvertita un po’ in tutta la Regione, e specialmente ad Andria, Cerignola e Molfetta, nonché in diverse zone della Campania. In via precauzionale, inoltre, a Trani sono state evacuate alcune scuole e molte persone in preda al panico si sono riversate, anche se per fortuna al momento non si contano danni gravi a persone né a cose.

Il punto è che il terremoto di stamani probabilmente non è un evento isolato. “Tutta l’Italia è sismica – ricorda ancora il dott. De Gori – a eccezione della Sardegna, e anche la Puglia lo è. Soprattutto nella zona del Gargano ci sono stati altri episodi del genere in passato. Non sappiamo ancora di che natura sia la scossa di oggi e stiamo indagando per capire anche di che faglia si tratti. In genere in quest’area abbiamo terremoti di tipo trascorrente, ma è ancora presto per definire l’ultima scossa”.

Come noto, è impossibile prevedere con esattezza scientifica se seguiranno altre scosse: l’unica arma di difesa in questi casi è la prevenzione. “Sappiamo che al momento non ci sono state repliche – conclude De Gori – . Non possiamo escluderle ma sicuramente, essendo stato un evento verificatosi a più di 30 km di profondità, dovrebbero essere meno frequenti. I terremoti della crosta inferiore danno, infatti, generalmente meno repliche di quelli della crosta superficiale. Prendiamo come paragone quelli che si registrano nella zona appenninica: qui ci sono ancora scosse di assestamento collegabili ai grandi terremoti del 2016 perché avvengono sempre a 10/8 km di profondità. Quando invece avvengono sotto i 20 km è difficile, anche se non impossibile, che ci siano altri episodi”.

EDS

 

Impostazioni privacy