Domus Aurea, fantastica scoperta: dopo duemila anni riemerge la Sala della Sfinge

Domus Aurea, riemerge la Sala della Sfinge
Grande scoperta alla Domus Aurea, scoperta la ‘Sala della Sfinge’

Riemerge, a distanza di duemila anni nella Domus Aurea, la ‘Sala della Sfinge’, così chiamata per via di una statua che troneggia nel mezzo.

Una sensazionale scoperta archeologica è stata compiuta alla Domus Aurea. All’interno della maestosa villa fatta costruire dall’imperatore Nerone nel I sec. d.C., sono emersi i resti di una sala magnificamente affrescata e rimasta sotto terra per quasi duemila anni. Sui muri sono ben visibili le raffigurazioni di pantere e centauri rampanti, oltre che di animali acquatici. E nel mezzo della stanza fa bella mostra di se una sfinge su di un piedistallo. È stata chiamata proprio così, ‘Sala della Sfinge’, questa area già emersa qualche mese fa, sul finale del 2018. Ma solo ora la camera lussuosissima è tornata a mostrare tutto il suo splendore, come sarà già capitato in epoca romana. Il ritrovamento di questa area all’interno della Domus Aurea è avvenuto per caso. Tutto merito di un ponteggio installato allo scopo di restaurare la volta di una stanza vicina.

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Domus Aurea, la Sala della Sfinge è magnifica

Il funzionario responsabile della villa neroniana, tra i monumenti più belli di età romana presenti nella Capitale, fa sapere che fu notata una grossa apertura all’imposta nord della copertura della stanza. Le luci artificiali hanno contribuito a far intuire che una sala del tutto nascosta aspettava di essere riscoperta. Ma l’entusiasmo iniziale ha dovuto necessariamente cedere il passo alla messa in sicurezza. La Sala della Sfinge è completamente affrescata, ma una vasta parte della stessa è rimasta interrata. Si è dovuti pensare alla stabilità dell’area. I lavori di abbellimento vennero effettuati molto probabilmente alla cosiddetta Bottega A, un consorzio artistico operante tra il 65 ed il 68 d.C., e presenta un fondo bianco con figure incastonate in riquadri color rosso e giallo oro.

L’effetto artistico notevole già duemila anni fa

Colpiscono in particolari le raffigurazioni del dio silvano Pan, di una pantera che combatte contro un uomo armato e diverse altre creature fantastiche. Ma anche i dipinti della natura sono notevolissimi, con foglie, fiori e frutta, oltre che uccelli, riportati con una maestria assoluta dagli artisti dell’epoca. La Sala della Sfinge colpisce anche per la bassa luminosità che probabilmente aveva anche all’epoca. E che, con le luci soffuse delle lanterne, doveva restituire un effetto mozzafiato con tutti quegli stupendi affreschi.

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