Giovane mamma trovata morta sulle rive dell’Adige

Giovane mamma ucraina, Natasha Chokobok, 29 anni e una figlia piccola, è stata trovata morta sulle rive dell’Adige: era sparita il 9 aprile.

Natasha Chokobok
Natasha Chokobok

Natasha Chokobok, la donna ucraina di 29 anni scomparsa dalla sua casa di Porto di Legnago lo scorso 9 aprile, è stata trovata morta sulle rive dell’Adige. Il rinvenimento del corpo è stato fatto dai vigili del fuoco e dai volontari della Protezione civile. Ieri pomeriggio, su richiesta dei carabinieri della compagnia di Legnago che conducono le indagini, era scattato il protocollo per le persone scomparse. Stamattina, intorno a mezzogiorno, il drammatico ritrovamento del corpo privo di vita.

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La scomparsa di Natasha Chokobok e le indagini

Il cadavere di Natasha Chokobok è stato trovato sulla riva del fiume di fronte all’ospedale. La donna viveva non molto distante dal luogo del ritrovamento con il compagno Alin Rus e la loro figlia di sei anni. Proprio l’uomo viene accusato di aver usato violenza in passato nei confronti della moglie e a quanto pare avrebbe affermato di aver usato “qualche schiaffo”, ma “pugni mai”. Anche nel giorno della scomparsa, i due avevano litigato, ma lui ha spiegato: “Abbiamo solo urlato e poi ci siamo messi a letto con la piccola in mezzo. A un certo punto Natasha ha guardato il telefono, si è rivestita e ha detto che andava a buttare le immondizie della plastica”.

La tesi del compagno, dunque, sembra essere quella dell’allontanamento volontario. E per supportarla, l’uomo il giorno dopo il dottor Giorgio Calegaro che è anche il padrone di casa della coppia e gli chiede “le riprese per capire che direzione avesse preso”. Il medico veterinario spiega: “Lui non sapeva che quelle telecamere funzionano ma non hanno memoria”. Il dottor Calegaro sostiene ancora: “Sapevo che c’erano problemi, ma io che ho lo studio sotto il loro appartamento non ho mai sentito alzare la voce”. In ogni caso, ammette di aver visto Natasha Chokobok andare in giro per una quindicina di giorni con degli occhiali da sole e di averla notata camminare svanita lungo l’Adige in un’altra occasione. Ma la principale accusatrice del 35enne romeno compagno della donna ritrovata uccisa oggi è la suocera, che già il giorno dopo la scomparsa si è presentata dai Carabinieri e aveva presentato dei referti medici che erano la testimonianza delle violenze subite dalla figlia. Saranno proprio i militari dell’Arma, adesso, a dover chiarire cosa sia successo alla giovane mamma.

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