Asilo nido dell’orrore, arrestata maestra di 51 anni a Pavia: botte e soprusi

Asilo nido dell’orrore, arrestata maestra di 51 anni a Pavia: botte e soprusi. 

Varzi è una località turistica in provincia di Pavia, un bellissimo piccolo borgo medievale dove si trova un asilo nido privato dal nome molto dolce: “Zuccherino”. Nessuno poteva immaginare che lì dentro si nascondesse un mostro e che quel mostro fosse la maestra e titolare dell’asilo nido privato. M.F. le sue iniziali. La donna, a dispetto delle foto sorridenti che appaiono sui suoi profili social e sul profilo ufficiale dell’asilo, era solita, come dimostrano le immagini girate dalle telecamere nascoste degli inquirenti, picchiare brutalmente i piccolissimi bambini che tante famiglie le avevano affidato. Sberle sulle mani, sul sedere e sul volto, bimbi trascinati per metri, spintonati, gettati a terra, urla, insulti e minacce di ogni tipo. Questa donna, se così si può definire, ora è agli arresti domiciliari e non ci stancheremo mai di dire che si tratta in casi come questo di una misura troppo soft perché il reato è odioso, subdolo, gravissimo e meriterebbe ben altro trattamento da parte dei giudici. Senza contare che le sue collaboratrici, consapevoli di ciò che accadeva lì dentro e quasi sempre testimoni dirette delle violenze, risultano solo indagate, al momento ovviamente a piede libero.

https://www.youtube.com/watch?v=McXtmTVcwwI

Insomma non troviamo altre parole per definire tutto questo un vero e proprio schifo e chi vi scrive, in qualità di papà di due bimbe che frequentano un asilo non molto distante da quello incriminato, non può negare di aver avuto i brividi nel vedere le immagini diffuse dai media e di averci dovuto riflettere un po’ prima di affrontare quelle scene. Quei bambini resteranno segnati per sempre mentre quella donna si spera che per lo meno non possa mai più mettere piede in un asilo e che non possa avvicinarsi mai più a nessun bambino. Meriterebbe il carcere, ma siamo sicuri che non passerà nemmeno un giorno, un’ora dietro alle sbarre. Purtroppo.

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