Nasce tetraplegica per errore dei medici, le negano il risarcimento: “Morirà”

Eleonora Gavazzeni è nata tetraplegica per colpa di un errore dei medici. Dopo una lunga battaglia giudiziaria, i suoi genitori si sono visti riconosciuti il diritto a un risarcimento. Ma le assicurazioni si oppongono.

Era il dicembre 2018 quando il giudice Pierangela Congiu del Tribunale civile di Rovigo dispose un risarcimento da 5,1 milioni di euro per la famiglia di Eleonora Gavazzeni, una bambina nata nell’Ospedale di Rovigo nel 2008 che aveva sviluppato un’invalidità del 100% a causa di un errore medico e di carenze strutturali al momento del parto. Finalmente giustizia era stata fatta! Ma la soddisfazione dei genitori di Eleonora è durata ben poco. Davanti alla quarta sezione civile della Corte d’Appello di Venezia, chiamata a pronunciarsi sul ricorso contro la sentenza di primo grado, le compagnie assicurative coinvolte hanno infatti chiesto uno “sconto” sul risarcimento in considerazione del fatto che le aspettative di vita di Eleonora sono ridotte.

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La reazione dei genitori di Eleonora

I genitori di Eleonora – e con loro molti altri – sono rimasti senza parole. “Non possiamo che provare rabbia, stanchezza e frustrazione, nel vedere come nostra figlia sia considerata come un oggetto, senza un cuore e senza un’anima – hanno detto al Gazzettino -: per soldi si infierisce ancora su una bambina che è stata condannata ad una vita in gabbia per colpa di errori altrui e qualcuno si permette di dire quanti anni vivrà senza nemmeno visitarla, dicendo che siccome morirà presto dobbiamo restituire il risarcimento che il giudice in primo grado ha deciso con una sentenza esecutiva”.

“Ma queste persone – aggiunge la madre della bambina – come fanno a guardarsi allo specchio? Vorrei vedere loro al posto nostro davanti a medici che senza nemmeno visitare nostra figlia si permettono di dire quanto vivrà, parlando della sua morte così, solo affidandosi alle statistiche, ma non sapendo nemmeno quali sono le sue condizioni. Perché non sanno che non è attaccata a macchinari, che fa musicoterapia, che sorride, che ha un suo carattere, che si esprime, che va in piscina, che fa dei lavoretti con le maestre di sostegno, che canta con suo papà, che non ha mai avuto crisi epilettiche e che i farmaci li prende per prevenzione, che mangia autonomamente, anche se imboccata, perché le sue manine non stanno dritte”. “Questa è la sua vita – conclude – non l’ha scelta lei e lei non ha colpe. Le colpe sono di altri: se fosse stato fatto un cesareo sarebbe una bambina normale”.

Il legale della famiglia, Mario Cicchetti, precisa inoltre che “le due compagnie assicuratrici dell’Ulss Polesana e delle due dottoresse, AmTrust e Lloyd’s, hanno presentato due pareri con i quali si vorrebbe rideterminare l’ammontare del risarcimento, sulla base di una presunta aspettativa di vita della bambina, che per il dottor Claudio Rota dell’ospedale di Sassuolo sarebbe fra i 30 e i 40 anni e per il professor Marcello Orzalesi sarebbe addirittura fra i 10 e i 20 anni”, e dunque “Eleonora dovrebbe essere già morente perché ha già 10 anni”.

EDS

 

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