Igor il Russo, il racconto inedito della fuga dall’Italia: “32 giorni in bici”

Il killer ha rivelato i dettagli del percorso dalla Bassa alla Spagna. Prima si è nascosto da un’amica, poi ha usato la bici e i “mezzi”. L’itinerario tracciato in una mappa.

Una rocambolesca fuga in bici dall’Italia verso la Spagna, cominciata nella seconda metà di maggio 2017 e durata 32 lunghi giorni. E’ l’ultimo dettaglio emerso dall’interrogatorio di Norbert Feher, meglio noto come Igor il Russo, il killer che nel 2017 ha tenuto in scacco l’intera Bassa di Bologna, davanti al pubblico ministero Marco Forte e alla corte che lo sta processando per gli omicidi del barista Davide Fabbri, a Riccardina di Budrio, e della guardia volontaria Valerio Verri. Il tragitto della disperata fuga era stato tracciato dal criminale con un pennarello nero su una cartina sequestrata dalle autorità spagnole dopo il suo arresto. Da Bologna a Ferrara e a Mantova, poi su per i monti: Col di Tenda, Col di Lombardia e il santuario di Sant’Anna fino alla Francia, quindi l’approdo in Spagna passando per il Principato di Andorra.

Una traversata da film

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A rivelare il singolare retroscena con dovizia di dettagli è stato lo stesso Igor, parlando in perfetto italiano, ostentando sicurezza di sé e senza mai cedere alle emozioni, in videoconferenza dalla Spagna. “Allora… per arrivare dal confine italiano-francese al confine francese-spagnolo ci ho messo 32 giorni… con la bici e con i mezzi – ha detto – . Mi sono fermato dappertutto, perché ho conoscenze”. Dopo un periodo trascorso da una sua amica nella periferia di Bologna ha decide che era arrivato il momento di “cominciare ad andarmene”. Ad Alessandria, ha poi puntualizzato, “ho comprato un computer portatile da un conoscente italiano perché il mio s’è rotto durante la fuga”.

A seguire, come accennato, la corsa verso il confine e l’arrivo in Francia, paese che ha attraversato utilizzando sempre strade provinciali, fino ai Pirenei e al territorio spagnolo del Principato di Andorra. Quasi come in un film. Nei luoghi dove è stato fermato, dopo essersi macchiato degli omicidi di un contadino e di due agenti della Guardia Civil nel Sud dell’Aragona, Norbert Feher ha detto di essere rimasto “solo quattro giorni, ero in transito, perché avevo altri affari da fare”. Il resto è cronaca recente.

EDS

 

 

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