Rolls Royce, turbodroghe ed ecstasy: ecco il mondo da temere per i nostri figli

Il mondo da cui dobbiamo mettere in guardia i nostri figliRolls Royce e tutto il mercato delle turbodroghe derivate dall’ecstasy: sul dark web esiste un intero mondo dove vengono vendute e comprate queste pericolose sostanze.

Durante il Festival di Sanremo, Striscia la Notizia ha accusato Achille Lauro di aver inneggiato alla droga conosciuta come Rolls Royce (titolo della sua canzone): si tratta di una variante della più conosciuta ecstasy diffusasi negli ultimi anni che secondo gli esperti può causare la morte di un ragazzo con una sola assunzione. L’insinuazione ai danni del cantante è ardita e quasi sicuramente priva di basi su cui poggiarsi (anche Morgan ha difeso il collega dalle recenti accuse), ma offre comunque lo spunto per approfondire la questione turbodroghe e sul rischio della loro diffusione tra i più giovani.

Queste pillole sintetiche ottenute da un mix di sostanze chimiche tra cui l’MdMa, sono solitamente prodotte in casa, sono molto diffuse nel Regno Unito dove di recente sono morti due giovani dopo averle assunte. Proprio dalla morte di questi due ragazzi –Drake Morgan Baines (19 anni) e Morgan Miller Smith – parte un’inchiesta del tabloid inglese ‘Daily Star’ su un mondo che per il momento è poco conosciuto dagli adulti e che in futuro potrebbe mettere a repentaglio la vita di molti adolescenti.

Rolls Royce e le altre turbodroghe: diffusione tramite il dark web

Proprio grazie all’inchiesta scopriamo che al momento sono state scoperte 28 varianti di ecstasy. Queste sostanze vengono chiamate turbodroghe perché danno effetti immediati e sconvolgenti a chi le utilizza, caratteristica per cui i creatori gli hanno dato i nomi di vetture di lusso e dalle grandi prestazioni come Ferrari, Tesla, Lamborghini etc. I luoghi d’elezione per lo smercio di queste sostanze rimangono le discoteche ed i rave party, ma pare che esista un enorme mercato su internet dove i pusher fanno girare la loro merce.

Stando sempre a quanto rivelato dall’inchiesta, basta andare sul dark web per trovare “stanze” in cui gli spacciatori di queste sostanze espongono la propria offerta e promettono un servizio efficiente e discreto. I compratori, dunque, non devono nemmeno uscire di casa per concordare l’acquisto ed i venditori offrono persino un servizio di recapito gratuito all’indirizzo prestabilito.

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