Asiago strage familiare, il macabro biglietto: “Dio vi giudicherà”

Asiago novità sulla strage familiare di due giorni fa, il macabro biglietto: “Dio vi giudicherà”, la pista dell’omicidio-suicidio.

asiago strage familiare
(screenshot video)

Emergono particolari inquietanti su quanto avvenuto 48 ore fa ad Asiago, in provincia di Vicenza, dove tre cadaveri sono stati trovati in un’abitazione in località Pennar. Si tratta di due anziani coniugi e della loro figlia, che pare fosse in cura da tempo per dei disturbi psichici. Le vittime sono i coniugi Italo e Ubaldina Marzaro, insieme a quello della figlia Silvia, di 43 anni. A ritrovare i cadaveri è stato il fidanzato di quest’ultima.

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Strage familiare ad Asiago, cosa è successo: le ipotesi

Drammatica la testimonianza di chi ha visto i corpi dei due anziani coniugi, di 85 e 83 anni, che erano a letto, sotto le coperte, “quasi come dormissero ancora”. Le lenzuola erano state “rimboccate in modo impeccabile”. Nessun segno di violenza, almeno apparentemente, poi quelle mani giunte da parte di Ubaldina Marzaro. Invece, tra la stanza e il corridoio, c’era il cadavere della figlia, con il collo strangolato da due cinture da accappatoio. In un cestino dei rifiuti, invece, è stato ritrovato un bigliettino, con una frase inquietante: “Maledetti, Dio vi giudicherà”. Il foglio era strappato e non è chiaro se sia stato scritto da Silvia Marzaro, sebbene la calligrafia sembra ricondurre a lei.

L’ipotesi prevalente al momento resta quella dell’omicidio-suicidio, sebbene siano davvero molti i punti oscuri di questa vicenda terribile. All’interno dell’abitazione, infatti, sarebbero state rinvenute altre due cinture da accappatoio, trovate intrise di sangue. Inoltre, sarà l’autopsia del medico legale Alessandra De Salvia a chiarire come sono morti i due anziani coniugi, se – come si pensa – a causa di dosi massicce di psicofarmaci, piuttosto che con del veleno. Non è infatti esclusa la morte per cause naturali, a cui sarebbe seguita la scelta della figlia di suicidarsi in preda allo sconforto.

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