Dramma Manuel Bortuzzo: il nuotatore ferito resterà paralizzato

Il dramma del 19enne Manuel Bortuzzo: il nuotatore ferito, promessa dello sport italiano, resterà paralizzato per lesioni al midollo.

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Manuel Bortuzzo, 19enne promessa del nuoto italiano, ferito per errore in una sparatoria avvenuta la notte tra il 2 e il 3 febbraio a Roma in piazza Eschilo, all’Axa, resterà paralizzato per sempre. Purtroppo sono queste le brutte notizie che arrivano in queste ore dall’ospedale San Camillo di Roma, dove il giovane nuotatore si trova ricoverato. Il chirurgo che lo ha operato, Alberto Delitala, ha fatto sapere che “nonostante la decompressione del midollo, il midollo non conduce”.

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Come sta Manuel Bortuzzo, le parole del padre e della fidanzata

Successivamente, i medici hanno completato la diagnosi chiarendo che è stata evidenziata una lesione midollare completa, che lo costringerà a restare per sempre paralizzato. Il decorso post operatorio “è soddisfacente, i parametri cardiorespiratori sono buoni, anche se è ancora troppo presto per poter sciogliere la prognosi”, ha fatto sapere un altro chirurgo, Emiliano Cingolani. Manuel Bortuzzo, dunque, avrà danni permanenti a causa della folle sparatoria in cui è rimasto coinvolto involontariamente.

“Voglio che mio figlio torni a casa il prima possibile, queste ore sono drammatiche. Non possiamo fare altro che darci forza, al San Camillo c’è l’eccellenza. Ora mi affido alle Forze dell’Ordine”, sono intanto le parole del padre del nuotatore. L’uomo prova a farsi forza e parla del figlio: “Si allena ore e ore, percorre 19 chilometri. Manuel è un ragazzo tranquillo, non è mai stato uno violento. È a Roma per coltivare il suo sogno, in una città meravigliosa. Roma non è quello che è successo la notte di sabato. Tanti romani mi stanno scrivendo per starmi vicino”.

Drammatico il racconto dell’accaduto da parte di Martina, la fidanzata 16enne del nuotatore: “Quel motorino nero è spuntato dal nulla. Manuel e io eravamo di spalle. Pioveva. Avevamo i giacconi tirati su. All’improvviso lui si è girato verso di me e ha gridato ‘Mi hanno sparato, chiama Alessandro’, il suo amico, e si è accasciato a terra. Ho temuto che fosse morto”. L’adolescente, nuotatrice anche lei, ha chiarito agli inquirenti: “Noi con la rissa al pub e gli spari non c’entriamo niente”.

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