Sul piccolo Julen, il bambino nel pozzo, arrivano i primi risultati dell’ispezione cadaverica e viene rivelata la causa della morte.
Arrivano i primi risultati dell’ispezione cadaverica sul corpicino del piccolo Julen, il bimbo di due anni trovato morto dopo 13 giorni in fondo a un pozzo, nei pressi di Malaga. Oggi, nelle ore successive al ritrovamento del corpicino del bambino, ci si interroga sulle cause: che ci faceva vicino a quel pozzo Julen e come ha fatto a cadere? C’è anche un giallo emerso in queste ore. Ma per questo ci sarà tempo, perché oggi per i genitori è il momento del dolore.
Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI
La vicenda di Julen Rosellò ha avuto una vasta risonanza mediatica anche in Italia, dove si sono ricordate vicende più o meno analoghe. Vengono nel frattempo rivelate le cause della morte: il piccolo ha subito un grave trauma cranico e lesioni multiple compatibili con la caduta, secondo il rapporto preliminare dell’autopsia, come ha rivelato il quotidiano El Mundo. Quel trauma sarebbe derivato da detriti e terra caduti addosso al piccolo, che quindi è praticamente morto sul colpo, ipotesi peraltro ritenuta sin da subito la più plausibile.
Secondo El Mundo, il bimbo aveva le braccia alzate ed era coperto di terra quando è stato trovato. L’ipotesi principale della Guardia Civil è che la terra che è caduta sul bambino si è staccato cadendo a poco a poco dalle strette pareti del pozzo, che, come sabato mattina ha detto il delegato del governo in Andalusia , Alfonso Rodríguez Gómez de Celís, sono “molto imperfette, molto sabbiose”. Il corpo del bambino è stato anche sottoposto a radiografie per determinare possibili lesioni interne nei tessuti e negli organi. Anche queste hanno confermato che Julen è morto domenica 13 immediatamente dopo la caduta. Questo rapporto preliminare, accompagnato dallo studio radiologico, effettuato presso l’Ospedale Clinico Universitario di Malaga, è già stato trasferito al giudice incaricato delle indagini.