Stelle cadenti di gennaio 2019: lo sciame delle Quadrantidi

stelle cadenti gennaio 2019
Stelle cadenti in inverno (iStock)

Stelle cadenti gennaio 2019: lo sciame delle Quadrantidi. Ecco come e quando ammirarle.

Poco prima dell’alba del 4 gennaio, per i più mattinieri o per i tira tardi, potremo ammirare lo spettacolo delle Quadrantidi, le stelle cadenti di gennaio 2019. Un evento da non perdere, perché sarà l’ultimo importante sciame meteorico di stagione, sebbene il primo del nuovo anno, e dovremo aspettare fino a maggio prima di ammirare così tante e luminose stelle cadenti.

Stelle cadenti di gennaio 2019: le Quadrantidi

Appuntamento da non perdere questa notte con il cielo: alle prime ore del 4 gennaio daranno spettacolo le Quadrantidi, le stelle cadenti di gennaio 2019. Su tratta dell’ultimo importante sciame meteorico della stagione invernale, o se volete il primo dell’anno. Non che nei prossimi mesi non ci saranno stelle cadenti, ma per averne così tante e brillanti dovremo aspettare la fine di maggio. Coraggio, dunque! Abbiate la forza di alzarvi diverse ore prima dell’alba, o non andare a dormire affatto (dopotutto per molti è ancora periodo di vacanza) e copritevi molto bene, perché fa davvero freddo, e cercate un posto lontano dalle luci delle città e privi di inquinamento luminoso. Certo, dovete anche essere fortunati, visto che le previsioni meteo annunciano nevicate su buona parte d’Italia, soprattutto al Centro-Sud, ma altrove il cielo sarà sereno e potrete godervi uno spettacolo magnifico, per il quale sarà valsa la pena di fare le ore piccole e sopportare il freddo.

Le Quadrantidi sono meteore particolari, perché non sono originate da una cometa, come molte altre meteore, ma da un asteroide, l’asteroide 2003 EH1, che impiega circa 5 anni e mezzo a compiere la sua orbita intorno al Sole. Le Quadrantidi, dette anche da molti Bootidi, perché sembrano irradiarsi da una zona posta all’incirca a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote.

Lo sciame meteorico delle Quadrantidi è già iniziato lo scorso 22 dicembre e durerà fino al 17 gennaio, ma sarà questa notte, a cavallo tra il 3 e il 4 gennaio, in particolare intorno alle 3 del mattino di domani, a raggiungere il suo picco. Questi primi giorni di gennaio sono dunque i migliori per osservare queste stelle cadenti, anche perché la Luna, in fase calante, non darà fastidio.

Le Quadrantidi questa notte solcheranno il cielo ad un ritmo di circa 100 meteore all’ora. Più a Nord ci si trova e meglio si potrà osservare questo sciame meteorico, soprattutto nelle prime ore della notte, quando il radiante sarà molto basso rispetto al nostro orizzonte. Comunque, da mezzanotte all’alba, quando il radiante salirà di altezza, sarà più facile osservarle.

Il maggior numero di Quadrantidi è atteso proprio durante la notte del 3-4 gennaio, nelle ore che precedono il crepuscolo mattutino, spiega l’Unione Astrofili Italiani (UAI) sul suo sito web, quindi in circostanze favorevoli per il nostro Paese. Paolo Volpni, dell’Unione astrofili italiani, spiega che in molte zone d’Italia le condizioni necessarie per godere al meglio dell’evento astronomico ci saranno tutte: “Le condizioni meteo sembrano abbastanza buone, la Luna non dovrebbe dare disturbo e il picco è atteso proprio durante la notte”.

Considerando che di solito la frequenza oraria degli sciami si mantiene sopra le 100 meteore per almeno quattro ore, quest’anno avremo probabilmente l’opportunità di osservare sia la fase ascendente della curva di attività che quella discendente. Un’occasione da non perdere.

Dall’Italia centro settentrionale il radiante è visibile per tutta la notte, ma dal tramonto a mezzanotte, come si diceva sopra, sarà troppo basso per ottenere osservazioni soddisfacenti, pertanto è consigliabile osservare il cielo da mezzanotte in poi per vedere aumentare progressivamente il numero delle stelle cadenti. Per le latitudini inferiori (all’incirca di Napoli) l’osservazione è meno agevole, poichè il radiante risulta tramontare verso le 20h e quindi poco dopo sorgere nuovamente.

Gianluca Masi, astrofisico responsabile del Virtual Telescope Project, spiega che quello delle Quadrantidi arà “uno sciame generoso di meteore, con una frequenza che va da 50 a 100 l’ora”. “A differenza di altri sciami attivi per diversi giorni – aggiunge -, quello delle Quadrantidi ha una durata molto ristretta nel tempo”. Queste meteore, infatti, sono poco luminose e paiono irradiarsi da un’area di cielo molto diffusa quando non sono nel loro massimo, mentre durante il periodo di maggiore attività appaiono più brillanti. “Quest’anno in Europa ci troveremo nelle condizioni ideali per osservarle, perché il picco da noi sarà visibile nelle ore notturne, soprattutto verso le 3 del mattino, in luoghi al riparo dalle luci e nelle zone montane”, conclude Masi.

Non solo stelle cadenti. Oltre allo spettacolo delle Quadrantidi, aggiunge Volpini dell’UAI, volgendo lo sguardo a Oriente nelle stesse ore del picco delle meteore si potrà ammirare uno spettacolare allineamento dei pianeti e della falce di Luna calante: l’esile falce di Luna sorgerà sopra Mercurio, molto basso sull’orizzonte a Sud-est. Mentre il primo dell’anno, poco prima dell’alba, ha incontrato Venere e nelle prime ore del 3 gennaio Giove.

Infine, oltre alle Quadrantidi, l’Unione Astrofili Italiani segnala anche gli sciami meteorici minori del mese di gennaio 2019: sono attive alcune piogge minori, per lo più con radianti vicini all’eclittica e quindi ormai diffuse, difficili da investigare, se osservate visualmente, a causa dell’esiguo numero degli eventi. Abbastanza produttiva di meteore è soprattutto la regione tra le costellazioni dei Gemelli, Cancro, Cane Minore e Idra. Si tratta di sciami visibili per l’intera notte, i cui radianti raggiungono ragguardevoli altezze sopra l’orizzonte, ma che producono poche meteore. Di queste correnti meteoriche quest’anno saranno ben osservabili quelle attive lontane dal plenilunio del 21 gennaio, ovvero le rho Geminidi (max intorno all’8 gennaio) e le alfa Leonidi (max 31 gennaio).

A cura di Valeria Bellagamba

Leggete tutte le nostre notizie su Google News

Impostazioni privacy