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Santa Casa di Loreto: la tradizionale Festa della Venuta

Basilica della Santa Casa di Loreto (iStock)

Santa Casa di Loreto: la tradizionale Festa della Venuta con l’accensione dei fuochi.

Una festa tradizionale nei giorni immediatamente seguenti all’Immacolata Concezione è la Festa della Venuta, si tiene nelle Marche e in alcune zone dell’Umbria per celebrare l‘arrivo della Santa Casa di Maria a Loreto, la “venuta” appunto. Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre vengono accesi grandi falò nelle piazze delle città, dei paesi e nelle campagne. Il cuore delle celebrazioni ovviamente è a Loreto.

Santa Casa di Loreto: la Festa della Venuta

La Venuta è una festa tradizionale delle Marche, diffusa anche in alcune zone dell’Umbria, che si tiene nella notte tra il 9 e il 10 dicembre per ricordare la notte in cui la Santa Casa di Maria Vergine fu trasportata dagli angeli dalla Palestina a Loreto, nelle Marche, cittadina sulle colline della provincia di Ancona. Il 10 dicembre, infatti, è la festa della Madonna di Loreto, che celebra la traslazione della Santa Casa.

Secondo la tradizione la Santa Casa di Maria a Nazaret fu portata via dagli angeli per sottrarla ai Turchi che occupavano la Palestina. Nel maggio del 1291 la Santa Casa fu portata a Tersatto, Trsat, oggi un quartiere della città croata di Fiume, quindi fu spostata sulle colline intorno alla città di Ancona, a Posatora, poi nella selva della signora Loreta e sul campo di due fratelli, rivelatesi però indegni, fino alla collocazione definitiva nel dicembre del 1296 sulla sommità di una collina, il Monte Prodo, al centro della strada che dal borgo di Recanati conduce al suo porto. Qui fu fondata la città di Loreto e costruito il Santuario della Santa Casa, meta ogni anno di decine di migliaia di pellegrini. Loreto si trova a pochi chilometri a sud di Ancona e la grande cupola del suo Santuario domina il paesaggio circostante, le colline e la vicina costa.

Secondo gli storici, invece, la casa di Maria fu portata a Loreto via mare su iniziativa della nobile famiglia Angeli, comunque la veridicità delle pareti della Santa Casa è stata attestata da numerose prove storiche e archeologiche che hanno confermato la loro origine palestinese risalente ai tempi di Gesù.

la Casa Nativa della Vergine Maria a Loreto fonte wikipedia

Con la Festa della Venuta, di origini antichissime, si vogliono rievocare i fuochi che nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1296 furono accesi per illuminare la via alla Santa Casa in arrivo a Loreto. Una festa popolare che nel 1617 si diffuse in tutte le Marche, grazie all’iniziativa frate cappuccino anconitano fra’ Tommaso. Nel 1624 la festa da popolare divenne ufficiale.

Nel dialetto locale i fuochi accesi nella notte della Venuta sono chiamati “focaracci“, “focheracci“, “faoni“, “fogarò”, fogaroni“, o “foghère“, oppure “faori” (favori),  nome chie rievoca l’aiuto di Dio sui suoi fedeli.

Il cuore della Festa della Venuta è a Loreto in Piazza della Madonna, la piazza centrale dove si affaccia la Basilica della Santa Casa. Qui nella notte tra il 9 e il 10 dicembre si accende un falò e intorno al fuoco si preghiere e Litanie Lauretane, per invocare la protezione della Madonna. Fuochi vengono accesi anche nelle campagne circostanti, nei paesi e nelle città. Alle 3.30 di notte, l’ora in cui si ritiene che la Santa Casa sarebbe stata posata a terra, suonano tutte le campane a festa e vengono sparati in aria colpi di mortai.

Sacello della Santa Casa a Loreto (GitoTrevisan, isStock)

Ancora oggi la tradizione religiosa dei Fuochi della Venuta è celebrata e molto sentita, accompagnata dai bagliori dei falò diffusi nelle campagne e nei comuni lungo la Via Lauretana, che contribuiscono a creare atmosfera mistica, coinvolgendo la popolazione locale e intere famiglie.

La festa è celebrata anche in altre città delle Marche, come Macerata e Ancona. Nel capoluogo marchigiano i vari rioni si sfidano a chi allestisce il falò più alto e più bello.

Oltre all’usanza dei falò c’è anche quella di esporre alle finestre lumi e candele, sempre per indicare agli angeli la strada nel trasporto della Santa Casa. Durante la veglia gli uomini accendono fuochi pirotecnici, mentre le donne servono vino e carne alla griglia, recitando il Santo Rosario e cantando le litanie lauretane.

Quando al termine della festa i fuochi iniziano a spegnersi, i ragazzi lanciano petardi e si sfidano a saltare le braci. Un’usanza legata ad un antico rito di purificazione e che prevede il salto delle braci per nove volte. Quindi si balla intorno al fuoco fino al suo spegnimento naturale.

La preghiera, le lodi e l’atmosfera di festa e devozione caratterizzano ancora oggi la Festa e i Fuochi della Venuta.

Per informazioni sulla Festa della Venuta: #destinazionemarche

La Festa della Venuta si celebra anche in alcuni centri dell’Umbria, come a Cascia, dove prende il nome di “Focone della Venuta“, a Monteleone di Spoleto, Scheggino, Assisi, dove però è anticipata al 7 dicembre, Rasiglia e Sigillo. In Umbria la celebrazione è chiamata anche “Festa del Passaggio“, perché secondo la tradizione popolare la Santa Casa sarebbe passata per l’Umbria prima di arrivare nelle Marche.

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A cura di Valeria Bellagamba

Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba