Spread oggi a 314 punti, aggiornamento in tempo reale dalla Borsa

Spread oggi a 314 puntiSpread oggi a 314 punti, il differenziale tra Btp e Bund continua a salire: aggiornamento in tempo reale dalla Borsa di Milano.

La Borsa di Milano ha chiuso la giornata di ieri in positivo in seguito all’accordo dell’Unione Europea con il Regno Unito sulla soft Brexit. L’accordo in questione, infatti, permette all’ex Paese membro di rimanere in qualche forma all’interno del mercato europeo nonostante non ne faccia direttamente parte come prima. La situazione insomma è molto simile a quella di Svizzera e Norvegia ed è un bene sia per il mercato europeo che, soprattutto per quello britannico da qualche tempo in affanno proprio per la decisione di lasciare l’Unione Europea.

L’accordo ha avuto un effetto positivo sulle contrattazioni e tutte le borse europee hanno chiuso in positivo compresa quella italiana. Differente la situazione per lo spread che è stato influenzato dalla risposta di Tria all’ultimatum dell’Unione Europea. Il ministro dell’Economia ha infatti ribadito che il rapporto deficit-pil rimarrà invariato al 2.4%, motivo per cui questa mattina lo spread è partito da quota 332 punti, per poi scendere fino a quota 314. Dopo aver toccato il minimo, però, il differenziale è tornato a salire e si è stabilizzato a quota 315.

Ecco un grafico dell’andamento in tempo reale dello spread (Borse.it)

 

Lo Spread rimane alto, preoccupazione per i mutui e gli investimenti

La risposta del governo italiano all’ultimatum dell’unione europea è l’ennesimo muro contro muro intrapreso da M5S e Lega. Correggere il dato sul deficit era l’unico modo per non incorrere in una grave violazione degli accordi presi in materia economica, bisognerà dunque attendere quale sarà la risposta della comunità europea a questa presa di posizione. Intanto è possibile che gli investitori continuino a cedere i titoli di stato italiani e che lo spread aumenti. Se la situazione dovesse rimanere questa è possibile che ci sia una ripercussione anche su mutui a tasso variabile: la Banca Centrale Europea e gli altri istituti bancari potrebbero infatti decidere di aumentarli dello 0,3% per recuperare le perdite dovute alla svalutazione dei titoli di stato.

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