Angelica muore a 26 anni, era il simbolo della lotta alla fibrosi cistica

era divenuta il simbolo della lotta alla fibrosi cisticaAngelica ha lottato per tutta la vita contro la fibrosi cistica, lotta di cui era divenuta un simbolo con continue iniziative di sensibilizzazione su una malattia che non ha cura.

Se n’è andata a soli 26 anni Angelica Angelinetta, una ragazza residente a Dongo (sul Lago di Como) che in questi anni si è fatta conoscere sul web per le sue iniziative in favore della ricerca sulla fibrosi cistica. Proprio quella malattia, che dopo anni di lotta, ha avuto la meglio e l’ha condotta ad un decesso prematuro. Angelica sapeva perfettamente che questo momento sarebbe prima o poi giunto e lo ripeteva spesso alle centinaia di follower che la seguivano sui social e che partecipavano alle sue iniziative benefiche per supportare la ricerca e trovare finalmente una cura per una “Malattia dalla quale non si può guarire”.

L’ultima raccolta fondi organizzata da Angelica è partita lo scorso 14 ottobre, da quel momento in poi la ragazza non ha mai smesso di rispondere a chi le faceva domande sulla malattia o a chi semplicemente gli porgeva i più sinceri auguri. Era fatta, così, Angelica: determinata e vitale fino all’ultimo istante di vita, poiché come scritto anche nella lettera di presentazione al web: “Crescere con questa malattia significa capire che vivere è la cosa più bella e rara al mondo e che i più, esistono solamente”.

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Funerale Angelica, i genitori: “Non donate fiori, supportate la ricerca”

La morte di Angelica è un duro colpo per i suoi genitori, due persone che sin dal primo giorno in cui hanno saputo della patologia da cui era affetta la figlia non le hanno fatto mancare niente come la stessa ragazza aveva sottolineato più volte: “Sono nata con la fibrosi cistica tra le braccia di due genitori meravigliosi. Mi hanno riempita di dolcezza e forza ogni giorno, mi hanno curata con precisione e determinazione”. Adesso che il loro amore più grande se n’è andato, questi coraggiosi genitori hanno intenzione di onorare la sua vita e la sua memoria continuando la sua opera di sensibilizzazione sulla fibrosi cistica e di portare avanti le iniziative per supportare la ricerca. Un intento che risulta chiaro sin da subito, visto che hanno chiesto a chiunque volesse partecipare ai funerali di contribuire con un’offerta per sostenere la ricerca sulla fibrosi.

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