Quando El Pays celebrò l’elezione di Wojtyla: “Papa liberale e progressista”

Wojtyla
(Getty Images)

Il 17 ottobre del 1978 il quotidiano iberico ‘El Pays’ salutava con entusiasmo l’elezione di papa Wojtyla, definendolo un papa liberale e progressista, aperto a posizioni socialiste.

Sono passati poco più di 40 anni da quando Wojtyla è stato eletto papa con il nome di Giovanni Paolo II. Il suo pontificato è stato lungo e fruttuoso e verrà ricordato sopratutto per il lavoro svolto nello smantellamento del regime comunista nei Paesi dell’est Europa. Eppure nell’anno in cui il cardinale polacco è stato eletto pontefice della Chiesa di Roma, in Europa erano molti coloro che ritenevano il nuovo pontefice come un innovatore, un uomo che non sposava la linea tradizionale del Vaticano, ma che al contrario abbracciava una visione del mondo meno moralista e più aperta a posizioni progressiste.

Il quotidiano iberico ‘El Pays‘, allora appena nato e di matrice socialista (socialismo che in Spagna ha un valore differente dati gli anni di dittatura Franchista), ha persino dedicato una prima pagina al nuovo pontefice dove è stato pubblicato un articolo che definiva Wojtyla: “Un giovane polacco: aperto in politica e moderato nel dogma” e ancora: “Gli esperti sottolineano la sua collaborazione con il regime socialista”, di lui si disse anche che era un’intellettuale militante anti-nazista per via del ruolo teatrale che svolse durante l’occupazione tedesca teso ad alimentare il sentimento di rivalsa contro le forze occupanti.

L’operato di Giovanni Paolo II ha smentito chi lo riteneva un socialista

Ben presto l’operato del papa ha smentito la presentazione fatta da ‘El Pays‘ e l’opinione degli esperti. Sebbene durante i suoi anni da cardinale e sacerdote non si fosse posto in aperto contrasto con il regime socialista polacco come il vescovo Wyszyński, due anni dopo la sua elezione come papa finanziò il primo sindacato polacco non comunista, quindi spinse tramite l’appoggio a Waleça le idee indipendentiste della popolazione polacca fino alla caduta del regime comunista. La sua opera ha portato anche all’abbattimento del muro di Berlino e l’esempio fornito dalla Polonia ha avuto un effetto domino prima su Ungheria e Bulgaria ed infine sulla Russia con le storiche dimissioni di Gorbachov nel 1991.

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