Domenica In, Arbore imbarazza la Venier davanti a tutti, gelo in studio


Domenica In, Arbore imbarazza la Venier davanti a tutti, gelo in studio.
Durante la terza puntata di Domenica In il gelo è caduto in studio. Mara Venier ha salutato affettuosamente Renzo Arbore e l’artista ha risposto in modo freddo.

Imbarazzo a Domenica In, Mara Venier incontra Renzo Arbore

Ospite di questa terza puntata di Domenica In è stato quest’oggi Renzo Arbore, intervistato oggi dalla conduttrice assieme agli amici storici Roberto D’Agostino e Isabella Rossellini. L’inizio della loro chiacchierata ha assunto però caratteri piuttosto imbarazzanti. Mara Venier ha infatti accolto l’ex storico fidanzato Renzo Arbore provando affettuosamente ad abbracciarlo ma il musicista si è limitato ad una stretta di mano, rifiutandosi anche di baciarla, sebbene la richiesta reiterata della conduttrice. La Venier ha allora insistito: “Rompiamo il ghiaccio” e Arbore le ha risposto con “ti sono affezionato”. E’ a quel punto che la conduttrice è scoppiata in un “Eh no!!! Affezionato non l’accetto, si dice al cane. Non mi è piaciuto per niente”. L’artista ha provato allora a difendersi: “non ho il cane e io ‘affezionato’ lo dico ai miei familiari”. E alla fine le ha concesso due baci sulle guance dedicandole “Maruzzella”, scritta proprio per lei.

Renzo Arbore, si scioglie il ghiaccio durante l’intervista con Mara Venier

“Tanti anni fa, per la prima puntata di Domenica In mi dicesti ‘vai senza trucco e con i capelli legati’. Se ho fatto qualcosa lo devo a te, grazie per i tuoi preziosissimi consigli”, ha dichiarato allora Mara e Arbore le ha risposto: “Eri e sei ancora la signora della domenica. Ero un ragazzo timidissimo quando sono partito da Foggia con la 500, devo molto a Gianni Boncompagni. Ci compensavamo, io ero timido e lui intraprendente, goliardico. Gianni mi manca moltissimo, gli raccontavo e gli facevo ascoltare le cose più belle che abbiamo fatto. Gli sono stato vicino fino alla fine”. E su Battisti racconta invece: “Siamo stati noi a lanciare Lucio Battisti all’epoca di Bandiera gialla. Lucio era convinto di avere la voce più brutta di Mogol. Gli demmo una chitarra e iniziò a cantare diventando un mito. Ha rinnovato la musica italiana e molti lo hanno imitato”. E ricordando i tempi di “Quelli che la notte”: “Lo volli fortemente per riavvicinare i giovani, fu una rivoluzione. Quaranta facce nuove e mi piace rammentare Riccardo Pazzaglia che non c’è più”.
E alla vista della fotografia del suo grande amore Mariangela Melato: “Va bene, va bene. Basta così”, ha affermato commosso.
“Il mio debito nei confronti di Renzo è totale, se mi chiedesse di spolverare casa sua lo farei. Ho attinto dal suo stile, dalla sua grazia, dalla sua eleganza”, ha dichiarato infine Roberto D’Agostino.
“Ora vivo in campagna e non dimentico il periodo del Radio City Music Hall. Quanto ci siamo divertiti con Renzo! Mi manca Roma anche se ci torno spesso”, sono le parole invece dell’amica Isabella Rossellini.
BC

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